Genova – Doppio mistero per la sparizione di Gaia Randazzo dal traghetto La Superba di Grandi Navi Veloci, in navigazione tra il capoluogo ligure e Palermo. La trasmissione Chi l’ha visto è tornata ad occuparsi del caso mostrando in anteprima il video che sarebbe stato trovato sul cellulare della ragazza scomparsa nella notte tra il 10 e l’11 novembre. Un video che, secondo gli inquirenti rafforzerebbe l’ipotesi del suicidio ma che mostra Gaia sul ponte della nave all’orario di partenza, con un’aria tranquilla e mentre “si fa un selfie” probabilmente per immortalare la partenza dal porto di Genova.
Un “mistero nel mistero” secondo i familiari della ragazza che non capiscono quale elemento aggiuntivo possa dare il video, se davvero è stato trovato solo quello, rispetto a quanto si sapeva sino ad ora. La famiglia di Gaia Randazzo rifiuta la pista del suicidio e chiede che le indagini procedano a 360 gradi senza escludere alcuna possibilità.
La notizia del ritrovamento del video, da parte del perito tecnico incaricato dalla Procura di Palermo, aveva fatto il giro dei Media ieri pomeriggio quando le “indiscrezioni” parlavano di immagini che confermano lo stato d’animo confuso e turbato della giovane, sensazioni non condivise dai familiari della ragazza e probabilmente da parte di chi, ieri sera, ha visto il filmato proposto da Chi l’ha visto e che mostrava Gaia in atteggiamenti persino “banali” per una giovane in partenza per un viaggio che la porterà dai parenti in Sicilia. Apparentemente, se quello è l’unico video trovato, il filmato dimostra solo che Gaia era sul ponte della nave all’orario in cui è partita da Genova.
Un mistero, si diceva, che va ad aggiungersi a quello del messaggio ritrovato sul cellulare di Gaia e che non è mai partito per l’assenza di segnale della telefonia mobile.
Sullo schermo, mostrato in anteprima ed esclusiva da Chi l’ha visto, si leggono le parole “Ti amo, scusa per tutto, 3:28 addio (chiamatelo)”
Un messaggio che deve essere chiarito ed interpretato, soprattutto per il particolare di quello che sembra un orario (3:28) e il “chiamatelo” che potrebbe essere riferito all’ex fidanzato di Gaia, lasciato dalla ragazza solo qualche giorno prima della sparizione.
Chi ha scritto il messaggio? Si domanda la trasmissione Chi l’ha visto? e cosa significa l’orario indicato?
Forse Gaia ha indicato l’orario nel quale ha probabilmente deciso di uccidersi? Forse qualcuno ha aggiunto una parte del messaggio per inquinare le prove?
Domande aperte che devono trovare risposta come la presenza della felpa di Gaia sul ponte 9 del traghetto, legata per le maniche ad una panchina.
A ritrovarla è stato il fratello Matteo, 15 anni, che viaggiava con la ragazza per Palermo. Il ragazzo si era addormentato la sera prima sulla poltrona sulla quale viaggiava e accanto a lui doveva trovarsi Gaia.
Nella notte la giovane ha iniziato a soffrire di mal di mare e ha lasciato giacca, zaino e cellulare accanto al fratello per andare a prendere una boccata d’aria.
Una testimone che viaggiava sulla nave la stessa notte ha però chiamato la trasmissione Rai per dire che, sino alle 2 di notte, la felpa non era sulla panchina perché lei era presente sul ponte e lo esclude categoricamente.
Quindi Gaia Randazzo a quell’ora era ancora sulla nave o comunque la felpa si trovava in un altro posto e qualcuno l’ha legata alla panchina dopo le 2 di notte.
Secondo la ricostruzione dei fatti, Gaia Randazzo e suo fratello Matteo si imbarcano sul traghetto di GNV e partono intorno alle 23.
Dopo aver girato sulla nave si siedono alle poltrone prenotate nella sala 5 e poco più tardi Gaia inizia a sentirsi male e decide di alzarsi.
Il fratello si sveglia il mattino successivo e non trova la sorella e inizia a cercarla sempre più preoccupato.
Trova la felpa sul ponte esterno della nave e si siede sulla panchina sperando che la sorella torni a prendere la felpa.
Dopo qualche tempo, però, sempre più preoccupato, Matteo decide di dare l’allarme e si rivolge al personale di bordo che fa scattare le ricerche sul traghetto ma anche in mare.
Da allora nessuna traccia di Gaia è stata trovata.
All’arrivo a Palermo auto e camion sul traghetto vengono ispezionati ma senza esito e i cani molecolari non trovano nulla di particolare.
Le ricerche sulla nave non erano nemmeno terminate che già girava sui Media l’indiscrezione (?) secondo la quale Gaia si era suicidata ed a provarlo sarebbe stato un messaggio trovato sul telefono cellulare nel quale la ragazza doveva aver scritto “Ti amo, addio”.
Chi ha letto e diffuso il messaggio – peraltro parziale viste le risultanze della perizia e l’immagine sotto – prima ancora che venissero aperte le indagini e senza comunicarlo ai familiari?
E come è riuscito a leggere il messaggio se, come sembra, il telefono era protetto da password?
Domande che, al momento, non hanno risposta come quelle che la famiglia di Gaia Randazzo si fa ora, con la diffusione della notizia del video che – sempre secondo i Media – “spiegherebbe” il gesto compiuto con buona probabilità dalla ragazza.
Chi ha potuto vedere il video e da cosa deduce che le immagini “spieghino” il suicidio?
Perplesso sull’ipotesi del suicidio anche l’ex fidanzato di Gaia che, un poco confuso, ha risposto alle domande dell’inviata di Chi l’ha visto.
Il ragazzo ha raccontato che il loro rapporto durava da qualche mese ed era complesso per la distanza tra i due e per alcuni dissidi.
La ragazza lo ha lasciato al telefono, pochi giorni prima della tragedia, rifiutando persino un ultimo incontro proposto dal ragazzo “per chiarire”.
Gaia Randazzo non era poi così innamorata o qualcosa l’ha delusa al punto da chiudere di colpo la relazione e rifiutare un incontro?
Altre domande che probabilmente potrebbero gettare altra luce sul mistero della scomparsa o quantomeno delineare meglio lo stato d’animo della giovane.
I familiari, comunque, non credono assolutamente alla pista del suicidio e temono che Gaia abbia piuttosto fatto un brutto incontro sulla nave.
Molti testimoni hanno chiamato la trasmissione Chi l’ha visto per raccontare che sul traghetto erano presenti persone ubriache e moleste e il ripetersi di episodi simili in viaggi diversi – almeno secondo quanto raccontato dalla trasmissione Rai – sembra delineare uno scenario non propriamente rassicurante.
Gaia Randazzo può aver incontrato qualcuno che l’ha aggredita e magari poi l’ha gettata dalla nave? O potrebbe aver tentato una fuga disperata come il caso della studentessa genovese Martina Rossi che cadde dal terrazzo di un albergo, a Palma de Majorca, per sfuggire ad un tentativo di violenza sessuale?
Infine c’è il mistero delle telecamere di bordo. La nave è dotata di circuito di sorveglianza video ma non è chiaro se quella notte fosse acceso oppure no.
Anche da questo particolare potrebbero emergere prove importanti per chiarire il mistero.
La famiglia di Gaia è tornata a lanciare un appello a tutte le persone presenti sul traghetto La Superba di GNV la notte tra il 10 e l’11 novembre, in viaggio tra Genova e Palermo. Si chiedono racconti, esperienze e particolari che potrebbero sembrare insignificanti ma che potrebbero gettare nuova luce sul caso.