Genova – Cresce la tensione attorno alla trattativa per la cessione della Sampdoria e in città si verificano episodi che dimostrano come la situazione sia sempre più esplosiva.
La Digos indaga su ritrovamento, in una busta inviata alla sede della Società blucerchiata a Corte Lambruschini, di un proiettile “a salve” che ha viaggiato insieme ad un messaggio minaccioso. “Questo è a salve – si legge sul messaggio – il prossimo non lo sarà”.
Poche ore dopo, in via Martin Piaggio, presso la sede della Fondazione Garrone, un gruppo di tifosi ha presidiato l’ingresso attaccando cartelli al portone contenenti frasi di contestazione alla famiglia proprietaria un tempo della Sampdoria.
Episodi che rivelano una forte tensione attorno alle trattative per la vendita della squadra ma anche per i risultati sportivi deludenti.
Nel pomeriggio, Edoardo Garrone, ex presidente della Sampdoria ha scritto su proprio profilo Facebook un accorato appello alla calma.
“L’aggressione avvenuta oggi per opera di un gruppo di sedicenti tifosi della Sampdoria alla sede della Società San Quirico segna il superamento del livello di guardia e della soglia di tolleranza del diritto di espressione e di critica. Il clima che si è originato in città e nella tifoseria, alimentato in modo irresponsabile da alcuni media, oltre che da odiatori da social (siano essi dilettanti o professionisti) ha raggiunto un grado di pericolosità gravissimo. Faccio appello alle autorità, agli opinion leader, ai media e ai responsabili delle organizzazioni di tifosi perché si rientri nei binari di civile convivenza che caratterizza la nostra città. Pur confermando di non avere alcuna responsabilità nella situazione attuale della Società U.C. Sampdoria, che andrebbe cercata altrove, non contesto il legittimo diritto di critica (pur se indirizzato alla persona sbagliata), ma reclamo – conclude – il rifiuto di ogni forma di violenza sia verbale (sin qui troppo tollerata) che, soprattutto, fisica”.