Genova – Posteggi “requisiti” ad ogni partita di calcio allo stadio Ferraris e residenti costretti a spostare le auto per consentire il “comodo arrivo” dei tifosi.
Tornano a divampare, sui social, le proteste per il parcheggio della “piastra di Staglieno”, all’uscita del casello di Genova Est, che viene regolarmente destinato a parcheggio riservato per i tifosi che giungono in città per le partite.
Il posteggio viene utilizzato dai residenti quale “sfogo” per un quartiere in cui il numero di posteggi è ampiamente inferiore alle necessità ma quando in città si gioca una partita di Calcio allo stadio Luigi Ferraris, occorre liberare gli spazi molte ore prima degli incontri e se si ritarda si viene sanzionati duramente.
“Quando c’era la partita solo di domenica poteva essere sopportabile il disagio – spiegano i residenti inferociti – ma ora, con il celebre “spezzatino” del campionato, si gioca di sabato, di lunedì o in un qualunque giorno della settimana e chi ha l’auto posteggiata deve ricordarsi di spostarla”.
Decine e decine di persone costrette a tenere a mente il calendario sportivo e con il “terrore” di dover girare anche delle ore per trovare un altro posteggio disponibile mentre altri automobilisti già faticano a trovare “un buco” quando la piastra è disponibile.
“I quartieri di Marassi e di Staglieno – spiegano ancora i segnalatori – pagano una servitù alla città per lo Stadio e tutti i divieti e le modifiche del traffico e in più devono pagare un tributo in posteggi per consentire ad una parte minoritaria di persone di “andarsi a divertire”. E’ una situazione che deve finire al più presto”.
Le lamentele riguardano tutta l’area attorno allo stadio. I divieti di sosta e le modifiche del traffico sono un peso sempre più gravoso in una città sempre più ingolfata di auto ma diventano rabbia quando, per consentire il posteggio dei “visitatori” si deve costringere una parte di chi abita in zona a impazzire per cercare un altro posto.
“Comprendiamo che sia una questione di “sicurezza” – spiegano i residenti – ma non riusciamo a capire perché dobbiamo pagare noi in termini di disagi per persone che vengono a divertirsi e che potrebbero tranquillamente guardare la partita a casa oppure arrivare con i mezzi pubblici”.
La questione sta diventando sempre più spinosa e chi abita nel quartiere inizia a pensare a clamorose azioni di protesta.
Di certo partirà una raccolta firme da inviare in Comune per chiedere una soluzione al problema.
“La libertà dei tifosi di andare a divertirsi allo Stadio – scrivono i segnalatori – non può prevalere sul diritto alla tranquillità di chi nel quartiere abita e lavora”.