Chiavari – Ci sarebbe un nuovo testimone nelle indagini sull’omicidio di Nada Cella, la ragazza uccisa nel maggio del 1996 nell’ufficio dove lavorava. Un nuovo colpo di scena che potrebbe ribaltare le sorti di un’indagine che sembrava essersi “arenata” con la consegna della perizia genetica sui campioni di Dna trovati nell’ufficio del commercialista Marco Soracco e nello scooter della donna entrata due volte nelle indagini e scagionata all’epoca dei fatti.
Si tratterebbe della testimonianza di una persona che avrebbe dichiarato di aver visto l’attuale indagata nelle vicinanze dell’ufficio dove venne trucidata Nadia Cella. Un testimone che, in qualche modo, confermerebbe la telefonata anonima, mai identificata, che raccontava di aver visto l’attuale indagata uscire dal palazzo dove avvenne i delitto e nascondere qualcosa sotto il sellino dello scooter.
Quello stesso mezzo a due ruote che, però, non ha svelato nulla di nuovo al genetista incaricato delle perizie e che ha ammesso di non aver trovato prove determinanti ma solo che il Dna dovrebbe essere quello di una donna.
Ora il giudice che segue le indagini potrebbe decidere di portar a processo l’unica indagata per l’omicidio o scagionarla di nuovo decretando, molto probabilmente, la chiusura di tutte le indagini.