Genova – Forse una lite per questioni di droga o un diverbio per strada all’origine, questa sera, intorno alle 18 dell’omicidio di Manuel Di Palo, ex militante di estrema destra. Ad ucciderlo, con un colpo di pistola al petto Filippo Giribaldi, 43 anni “camallo” della Culmv e balzato agli onori della cronaca, durante la pandemia, per essere stato uno dei portavoce del movimento No Vax “Libera piazza” che ha organizzato diverse proteste di piazza contro vaccini, mascherine e obbligo del green pass. L’omicidio è avvenuto poco dopo le 18 in via Polleri, una via che dalla zona del centro storico sale nell’elegante quartiere di Castelletto.
Giribaldi ha esploso il colpo di pistola mortale e poi si è rifugiato nella vicina chiesa dell’Annunziata dove si è seduto vicino ad uno degli altari laterali e ha chiesto al sacrestano di chiamare la polizia
«Chiama la polizia, ho ucciso un uomo, ho ucciso un uomo», così Filippo Giribaldi ha confessato al custode della chiesa dell’Annunziata l’omicidio appena commesso, senza però dire nulla sulle motivazioni.
Alcuni testimoni li avrebbero visti correre uno inseguito dall’altro pochi minuti prima della tragedia.
Sul marciapiede di via Polleri è rimasto per tutta la serata il lenzuolo bianco, intriso di sangue, con cui è stato coperto il corpo senza vita di Manuel Di Palo.
Il giovane era a sua volta balzato sulle pagine della cronaca locale per una aggressione ai danni di un antifascista che stava attaccando manifesti vicino alla sede genovese di un movimento di ultra destra vicino a Casa Pound.
Di Palo era stato condannato insieme ad altre due persone a 8 mesi con la condizionale.
Indagini in corso per ricostruire quanto avvenuto e per dare un movente ad un omicidio avvenuto a poche centinaia di metri dall’Acquario di Genova e dal Porto Antico e meta di migliaia di turisti