Un appello a Regione Liguria, ai Comuni e alle Asl affinché prendano provvedimenti per limitare l’emergenza delle aggressioni da parte di cani “pericolosi”. A lanciarla Ivan Schmidt addestratore professionista, dopo l’ennesimo caso di un bambino aggredito e ferito da un pittbull a Vallecrosia, nell’imperiese.
Secondo l’addestratore – opinione condivisa da larga parte dei professionisti del settore – è ormai giunto il tempo di istituire un patentino obbligatorio per chi desidera acquistare  cani di particolari razze che in alcuni Paesi europei sono addirittura proibiti per legge.
Un patentino, però, che non dovrebbe essere conseguibile solo seguendo lezioni video online come avviene in Lombardia.
Secondo l’addestratore il corso deve essere “in presenza” e con la possibilità reale di fare esperienza sul campo, esattamente come avviene per la patente di guida.

“Un corso videoregistrato senza alcuna possibilità di confronto con un docente esperto del settore – spiega Schmidt – ad esempio per togliere eventuali dubbi, aggiunto al fatto che non è prevista una parte pratica o se lo fosse è ridotta all’osso, a mio parere non serve assolutamente allo scopo per cui è nato”.

Molti addestratori puntano il dito anche sulla semplicità con la quale i cani di alcune razze vengono fatti accoppiare “in maniera casalinga” senza alcun criterio di selezione.

“Bisognerebbe legiferare e di conseguenza sanzionare – spiega ancora Schmidt – chi continua ad accoppiare soggetti in maniera “casalinga” senza alcun criterio di selezione e test genetici, test caratteriali, senza che gli stessi soggetti abbiano potuto fruire di un’adeguato insegnamento materno (quindi ceduti prima dei 60 giorni) e successiva socializzazione nel periodo corretto. Sono questi i soggetti che poi troviamo su siti di vendita a pochi soldi, con la scusa di un rimborso spesa e poi finiscono in canile qualche mese dopo quando succedono i primi eventi legati a problemi comportamentali, con agressività verso altri cani o addirittura verso l’uomo”.

Selezionare male determinate razze significherebbe, sempre secondo l’addestratore:  “mettere al mondo delle potenziali armi che finiscono in mano a persone senza alcuna competenza, per cui fuori da ogni controllo”.

“In Liguria – spiega l’esperto – come in altre regioni questi accoppiamenti sono diventati il paradiso di chi cerca di racimolare qualche euro e arrotondare. Basta guardare nei canili dove la percentuale più alta di presenze sono appunto Terrier”.

Secondo molti addestratori basterebbe aprire qualsiasi gruppo Facebook di cani per trovare ogni giorno annunci di proprietari che cercano la “fidanzatina/o “ per il proprio cane, senza alcun criterio di selezione o pedigree.
Secondo gli addestratori sono queste le situazioni che vanno proibite per legge e non la razza, perché se guardiamo la percentuale dei soggetti aggressivi ve ne sono molti altri prima dei Terrier.

“Bisogna muoversi a monte – spiega Schmindt – legiferando e vietando la riproduzione “casalinga” ormai fuori controllo e iniziare con corsi seri che prevedono interazione e pratica sul campo ed in contesto urbano. Solo ed unicamente quando si dimostrerà di essere in grado di gestire l’animale in sicurezza si potrà ricevere il patentino. Se poi si affidasse anche solo per un’uscita l’animale a terzi che sono sprovvisti di patentino, devono scattare le sanzioni importanti”.

La richiesta di molti addestratori è quindi per un “patentino esclusivo del detentore e di chi porta in giro l’animale. Inoltre andrevvero vietate o comunque monitorate e registrate le cucciolate casalinghe, spesso veri e propri “allevamenti abusivi” anche sotto il profilo sanitario e fiscale.
Le richieste riguardano anche il blocco del traffico degli “sposta cani” che trasferiscono cani da una regione all’altra chiedendo poi somme di denaro come “rimborso spese” perché anche la gestione dell’adozione deve essere regolamentata e documentata per evitare che chi lo fa per reali motivi di emergenza o benefici venga danneggiato dalle molte pseudo associazioni che si occupano di “piazzare” cani, spesso con viaggi di fortuna dal sud d’Italia ma anche dall’estero solo per incassare le somme concesse da chi viene raggirato con il miraggio di salvare un animale.