Ritorno del Fiesco, Gianluigi Feschi monumento TorrigliaTorriglia (Genova) – Rievocazioni storiche, feste e stand gastronomici per festeggiare il ritorno del Fiesco. Domani, domenica 30 luglio a Torriglia a partire dalle 10, il suono di 10 colpi di cannone darà inizio ai festeggiamenti per la manifestazione dedicata a Gian Luigi Fieschi, protagonista della fallita congiura contro Genova e la famiglia rivale dei Doria del gennaio 1547.

“Questa iniziativa – dice il vicepresidente della Regione Liguria con delega al Marketing territoriale e ai Parchi, Alessandro Piana – risponde pienamente alla necessità di riscoperta culturale in un Parco noto come quello dell’Antola e, contestualizzando maggiormente, in un borgo come Torriglia. Rievocazioni storiche, esibizioni, proiezioni e soprattutto l’inaugurazione e il posizionamento originale della statua di Gian Luigi Fieschi rinsaldano le forme collaborative istituitesi tra Comune, Enti e figure professionali come il manager Fabrizio Carraro e lo scultore Nicola Biondani che ha realizzato l’opera su progetto di Paolo Maria Fumagalli. La società è sempre più attenta ai territori e sempre più partecipe: l’auspicio è quello che si moltiplichino tali occasioni di rilancio e di conoscenza”.

Tra danze popolari e animazioni nelle vie del borgo, spazio a rappresentazioni militari su quello che fu il prato del Castello dei Fieschi. Ma il momento centrale sarà l’inaugurazione del monumento dedicato a Gian Luigi Fieschi proprio nel cinquecentenario della sua nascita.

“La propaganda dei Doria ha devastato l’immagine di quest’uomo, cucendogli addosso persino la favola di una morte stupida – In realtà non fu così, Gian Luigi progettò e condusse in modo eccellente il piano per prendere il controllo di Genova e fu davvero solo la sfortuna a sconfiggerlo. Quanto alla sua morte, persino Andrea Doria in una lettera chiarisce che non “scivolò” in mare pesantemente corazzato, ma cadde in acqua colpito alla fronte da un’archibugiata mentre guidava coraggiosamente l’assalto alla galea Capitana dei Doria, indossando sugli abiti solo una leggera corazzina da abbordaggio. Così terminò in Italia la grande storia dei Fieschi di Torriglia, la famiglia dei due papi e degli infiniti cardinali, vescovi, uomini d’armi e di stato, ammiragli e quant’altro. Quella di domenica non è, o almeno non solo, una festa fliscana. É soprattutto la festa di Torriglia che vuole così riappropriarsi del proprio notevolissimo passato, quando fu capitale di un grande principato doriesco, che comprendeva la più parte delle nostre valli montane, estendendosi nell’alessandrino, nel piacentino, nel parmense. O prima ancora quando fu appunto patria dei Fieschi di Torriglia, allora centro di uno stato ancora più grande, che arrivava sino al nord della Toscana”.

Insomma, una vera festa del territorio, per ricordarne e risvegliarne la grande storia in chiave culturale, turistica e produttiva. “Il motto ‘Gatto, Gatto, Gatto!’ domenica lo grideremo così, innanzitutto per il nostro verdissimo territorio e poi anche per Gian Luigi rimpianto per secoli nella memoria della gente della sua antica patria – continua Carraro – Quando ai tempi della rivoluzione francese, tutti i feudi appenninici si schierarono con gli aristocratici “Viva Maria”, Torriglia fu la sola ad abbracciare la bandiera della libertà giacobina. E molti qui pensano che tra i motivi della scelta dei torrigliesi di allora ci fosse ancora forte il ricordo del “popolo e libertà” gridato i loro antichi nella notte che decise il destino dell’amato Gian Luigi il Fiesco”.

La giornata si chiuderà con una conferenza dedicata alla Congiura, un brindisi e con i caratteristici canestrelli di Torriglia.