Sestri Levante (Genova) – Un grosso nido di vespa killer (velutina) è stato neutralizzato a 100 metri dalla scuola di Santa Vittoria di Libiola. I volontari di AlpaMiele in arrivo da La Spezia (in provincia di Genova non c’è personale autorizzato) hanno individuato il nido attaccato ad un albero e lo hanno “trattato” distruggendo tutti i pericolosi calabroni asiatici che vi erano nascosti.
Un nuovo intervento “di emergenza” per cercare di contrastare l’invasione della vespa velutina, l’insetto alieno che sta lentamente conquistando ogni angolo della Liguria.
Un pericolo che non riguarda, come spesso si pensa, le sole api e gli apicoltori visto che ogni nido è in grado di contenere migliaia e migliaia di vespe e che gli insetti, al contrario dei loro cugini locali (vespe e calabroni) sono molto aggressivi anche in vicinanza del nido e non solo se si disturba direttamente la loro “casa”.
La puntura di un solo insetto può causare la morte nelle persone allergiche e una decina di punture mandano all’ospedale un adulto di sana e robusta costituzione. Facile immaginare cosa può accadere se si avesse la sfortuna di essere aggrediti da un numero superiore di vespe velutine.
Per questo motivo i volontari dell’associazione degli apicoltori AlpaMiele hanno organizzato rapidamente l’intervento di bonifica quando hanno saputo della vicinanza con la scuola del piccolo centro.
Volontari che sono dovuti arrivare da La Spezia perché in provincia di Genova non sono mai stati organizzati i corsi che preparano e certificano gli operatori addetti alla distruzione dei nidi e che percepiscono un rimborso spese di poche decine di euro per l’intera operazione.
Per questo motivo le associazioni degli apicoltori riconosciute (AlpaMiele e ApiLiguria) chiedono che venga rapidamente avviato un corso per la formazione di squadre di intervento che ora sono presenti solo nell’Imperiese, nel Savonese e nello Spezzino.
La diffusione della Vespa velutina è in costante aumento e la presenza dei nidi, anche molto grossi, è stata accertata anche nei centri abitati, come successo recentemente a Chiavari e a Genova