Sanremo (Imperia) – E’ Alberto Scagni, condannato al carcere per aver ucciso con 24 coltellate la sorella Alice, a Genova Quonto, il detenuto massacrato di botte nella notte in una cella del carcere di Sanremo.
A rivelarlo il sindacato di polizia penitenziaria Sappe che svela anche che sono stati gli agenti di sorveglianza ad intervenire prima che i compagni di cella finissero il giovane finito al centro di un vero e proprio pestaggio.
Alberto Scagni è stato soccorso e trasferito in gravi condizioni all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure dove si troverebbe in codice rosso, il più grave.
Non è ancora chiaro il motivo del pestaggio ma non è raro che dietro le sbarre, il “codice d’onore” che vige tra i detenuti, non veda di buon occhio chi fa violenza sulle donne e sui familiari.
Alberto Scagni è stato condannato per il brutale omicidio di sua sorella Alice, il primo maggio dello scorso anno. L’uomo attese la sorella sotto la sua abitazione di Quinto e la colpì con ben 24 coltellate.
Sulla vicenda è stata aperta un’indagine ma il Sappe ricorda che il carcere di Valle Armea, come tutti quelli della Liguria e non solo, è sovraccarico di detenuti, ben oltre il limite di sicurezza stabilito dall’Unione Europea e nella struttura manca il personale necessario anche solo per il livello massimo consentito di persone detenute.
Garantire la sicurezza dei detenuti diventa una vera impresa per gli agenti di polizia penitenziaria che rischiano ogni giorno di essere aggrediti da pazienti psichiatrici reclusi in strutture dove non possono certamente essere seguiti e curati come invece andrebbe fatto.