Genova – Sta suscitando grande commozione la vicenda del 72enne trovato morto su una panchina, probabilmente ucciso da un malore causato dalle notti passate al freddo. Diello Seydou era un clochard e da tempo viveva per strada ma a quell’età non si possono passare gli inverni al freddo, dormendo su una panchina e le Unità di Strada che seguono questi “ultimi” lo avevano segnalato per una sistemazione in un luogo sicuro e al caldo. Una segnalazione che non ha trovato risposta in tempo e l’uomo è stato trovato morto sulla panchina su cui dormiva.
Una denuncia che arriva a pochi giorni dal Natale, in un periodo caratterizzato dalla prima grande ondata di freddo “vero”, quello che uccide chi non ha un posto per ripararsi.
“Occorre fare di più” dicono gli uomini e le donne che seguono clochard e senza tetto e non può essere solo la risposta temporanea ad una emergenza che si ripete costante.
Fa riflettere anche la recente diffusione dei dati di chi frequenta le mense per i poveri e utilizza servizi ce un tempo erano destinati quasi esclusivamente da disperati senza una occupazione. Cresce infatti il numero degli occupati che non arrivano a fine mese, coloro che, pur avendo un lavoro stabile, non percepiscono uno stipendio che consenta di avere un pasto caldo mattina e sera e bollette pagate. E così, sempre più spesso, basta un imprevisto, una spesa da affrontare o un’interruzione di quel lavoro precario, per finire per strada, senza una casa dove stare. Un’emergenza cui la politica dovrebbe dare risposte concrete e non solo a parole