Genova – Gli avvistamenti di Lupi aumentano nell’immediato entroterra e nella zona di Sassello, nel savonese e aumentano anche gli allarmismi di chi segue e alimenta una psicosi collettiva. C’è chi invece i Lupi li segue e li studia e, con l’aiuto di persone informate e che hanno il necessario bagaglio di competenze cerca di spiegare la situazione nel modo corretto come i componenti del gruppo Fototrappolaggio Liguria che, su Facebook, diffondono immagini e foto riprese nei boschi, sui sentieri e sui “bricchi” dove il Lupo è tornato e si è ambientato e non crea problemi più di qualunque altro animale presente nel bosco.
“Invece di pensare all’abbattimento dei lupi cattivi – spiegano i ragazzi di Fototrappolaggio Liguria – noi pensiamo ad abbattere, nel nostro piccolo, l’ignoranza che dilaga oramai su questi temi”.
“Partiamo con il dire che se un lupo passa (e ripeto “passa”) in un paese non è confidente. Un lupo confidente è un lupo che si avvicina all’uomo, che non teme la nostra presenza e si avvicina a noi. Quello che invece vediamo dagli avvistamenti di Sassello (così come in altri paesi) sono animali che stanno a debita distanza, che si allontano appena vedono la presenza di un essere umano. Per non parlare poi degli avvistamenti in auto. Il lupo non collega l’auto all’uomo e quindi può non scappare subito, ma se si scende dall’auto, scappa subito”.
“Quello che ha permesso il suo ritorno (e non è mai stato reintrodotto) è stato anche il suo atteggiamento schivo nei nostri confronti, dato anche da un passato infelice in cui era visto come un animale nocivo, e come lui tantissime altre specie animali. Tutto ciò che poteva portare dei danni alle attività umane andava eliminato secondo la mentalità del passato (molti conservano questa mentalità anche ai giorni nostri, purtroppo).
Un lupo da solo in un paese è probabilmente un lupo in dispersione: un giovane che si stacca dal proprio nucleo familiare originario per andare alla ricerca di un territorio non occupato da altri lupi, per fondarne uno nuovo. Questo è il momento di massima mortalità per questi giovani lupi; la dispersione infatti è un pilastro importante nella selezione naturale: solo i lupi più forti riusciranno nell’impresa.
Dunque tutti questi avvistamenti che si vedono ora sono collegati a questa dinamica, che chi ha mai studiato qualcosa sul lupo conosce. Il lupo non è un animale che aumenterà all’infinito, in quanto è territoriale: se un lupo in dispersione va in una zona già occupata può anche essere ucciso dagli altri lupi della zona.
I casi da attenzionare sono lupi che mangiano la spazzatura e lupi che vengono foraggiati da idioti, i quali pensano sempre che i selvatici siano poverini affamati; a quel punto il lupo perde la paura nei confronti dell’uomo e diventa confidente.
Detto questo il tema più caldo è quello relativo agli animali domestici.
Il lupo è un predatore opportunista , se trova cibo facile ne approfitta. Come ben sapete il lupo non ha il veterinario che lo cura in caso di ferite, dunque se trova la possibilità di non ferirsi decide ovviamente quella opzione. Gli animali domestici e d’allevamento vanno dunque protetti.
Chi parla di “piombo” non capisce nulla. Basta un solo lupo per subire predazioni, quindi le protezioni devono esserci e devono essere tarate in base al territorio di riferimento (non ci addentriamo nello specifico in questo tema tecnico perchè non ne abbiamo le competenze)-.
Gli abbattimenti per gli allevatori sono la cosa più inutile che esista. Bisogna “educare” il branco intorno all’allevamento che lì non si entra e a quel punto non vi saranno più tentativi di attacco.
I cani vanno tenuti al guinzaglio per legge e i gatti si tengono in casa, non liberi di girare, causando peraltro un danno enorme per l’ecosistema (predano rettili, uccelli, ecc.)
Bisogna trovare il modo di coabitare con questi animali, seguendo poche semplici regole.
Altrimenti poi con la paura si rischia di prendere decisioni al limite dall’assurdo come in Svizzera”