Genova – Sono stati indossati da tutti: grandi, piccini, donne, uomini. I pantaloni jeans sono tra gli indumenti più famosi e venduti in tutto il mondo. Diffusi sempre di più nei primi decenni del Novecento, nel corso del tempo sono stati prima associati alle nuove generazioni, per poi entrare nelle case e negli armadi di tutte le persone negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso.
Nell’immaginario collettivo sono sempre stati visti come un tipico indumento proveniente dagli Stati Uniti. In pochi sanno che, nonostante i pantaloni prodotti con questo tessuto siano effettivamente nati oltreoceano, il tessuto in sé – che prende il nome di ‘denim’ – proviene dal nostro paese e, in particolare, da Genova.
Nel capoluogo ligure si è diffuso tra il XV e il XVI secolo, quando veniva utilizzato in particolar modo nel porto per fabbricare le vele e le coperture delle navi, sfruttandone proprio la sua grande resistenza e la tendenza a non strapparsi. A partire dall’Ottocento iniziò la sua esportazione in tutto il mondo, fino allo sbarco proprio negli Stati Uniti.
Qui il suo utilizzo mutò: proprio per la sua robustezza e la facilità nel lavaggio, il denim venne importato per fare pantaloni e abiti per le persone occupate in miniera o per coloro che svolgevano lavori manuali. Questo portò alla nascita dei celebri pantaloni jeans e al brevetto di Levis Strauss e Jacop Davis del 1873. E cosa ha portato al nome ‘Blu jeans’? Nell’inglese dell’epoca la città di Genova era chiamata ‘Jeane’. Da qui la nascita del blue jeans, ovvero il ‘blu di Genova’.