GiustiziaPotrebbe aprire la strada anche in Liguria a una serie di cause legali per ottenere il risarcimento delle spese ingiustamente sostenute per le terapie effetuate privatamente a causa dei ritardi nella presa in carico delle Asl, la sentenza del Tribunale di Napoli (Sezione Lavoro, II sezione G.U dott.ssa Maria Rosaria Elmino) che ha condannato la Asl Napoli 1 Centro a risarcire una famiglia che ha chiesto Giustizia per il figlioletto nato con sindrome dello spettro autistico.
Lo ricordano alla vigilia del 2 aprile, Giornata Nazionale dell’Autismo, le tante famiglie riunite in associazioni e comitati che lottano da anni contro le liste di attesa di molte Asl liguri che non rispettano l’obbligo di Legge circa la presa in carico per le cure dei bambini con disabilità che possono migliorare moltissimo la loro vita futura.
Nello specifico la famiglia, una volta avuta, nella primavera del 2021, la diagnosi della problematica del figlio e la prescrizione di sedute di terapia di psicomotricità, si era attivata per reperire la disponibilità di un centro accreditato per poter far partecipare il figlio alle sedute di trattamento per il piccolo A (non citeremo il nome per evidenti motivi di privacy) Preoccupati e spaventati per i lunghi tempi di attesa – che sussistono anche in Liguria – e il terrore che il ritardo nei trattamenti potesse avere un effetto negativo sulla crescita e sullo sviluppo del bambino, la famiglia si era rivolta – privatamente ed anticipando le spese della
psicomotricità di tasca propria – ad un terapeuta privato, con positivi riscontri nell’evoluzione della traiettoria evolutiva di A..
Solo nel marzo 2023, dopo ben due anni dalla diagnosi e dall’inserimento nelle liste d’attesa, a seguito di una diffida, sarebbe giunta la disponibilità da parte dell’ASL Napoli 1 Centro all’inserimento del bambino in un centro riabilitativo.
Al fine di ottenere in via d’urgenza il ristoro degli oneri sostenuti per le terapie riabilitative, la famiglia si rivolgeva agli avvocati Patrizia Lauritano del foro di Napoli e Vincenzo Grimaldi del foro di Torre Annunziata.
I professionisti incaricati dalla famiglia del piccolo A. evidenziavano le difficoltà affrontate dai propri assistiti per garantire, a loro totale carico, gli interventi riabilitativi indispensabili per il minore. In particolare la famiglia, benché monoreddito, aveva affrontato nel corso di un biennio oneri per oltre tremila euro.
Il Tribunale di Napoli si è espresso a favore della famiglia riconoscendo la necessità e l’urgenza della presa in carico immediata dei minori con sindrome dello spettro autistico, al fine di garantire le migliori prospettive con le terapie applicate.
Secondo i familiari dei tanti bambini che anche in Liguria attendono la presa in carico da parte delle Asl dei loro bambini, il riconoscimento, in via d’urgenza, del rimborso attraverso il meccanismo dell’assistenza indiretta segna una nuova frontiera nei diritti delle famiglie dei minori autistici.
In particolare che la situazione patrimoniale di una famiglia monoreddito, quale quella che ha fatto ricorso, è destinata ad essere pesantemente intaccata dalle onerose spese anticipate.
Questi esborsi – secondo i legali che hanno patrocinato la causa “sottraggono risorse alle famiglie esono suscettibili di ledere il diritto ad una esistenza libera e dignitosa tutelato dall’art. 36 della Costituzione”.
Purtroppo ancora oggi, anche in Liguria, molte delle famiglie di bambini cui è stato diagnosticato il disturbo dello spettro autistico debbono fare i conti non solo con le difficoltà che insorgono dopo la diagnosi, ma anche con l’insufficienza dei posti nei centri privati di riabilitazione e la totale assenza di presidi pubblici riabilitativi, situazioni che comportano lunghe attese. Perciò queste famiglie si vedono costrette a notevoli sacrifici per anticipare i costi di interventi terapeutici assolutamente indispensabili per la salute dei figli.

“Ci troviamo – proseguono gli avvocati Lauritano e Grimaldi – di fronte ad una palese ingiustizia che molti nuclei familiari ben conoscono ma che oggi ha trovato ristoro in un’ordinanza d’urgenza decisamente innovativa”.

La psicomotricità – come altre cure come la logopedia, le sedute di neuropsichiatria o i laboratori di Musicoterapia, di terapia comportamentale e tutte le discipline collegate allo spettro dell’autismo è finalizzata ad accogliere e rispondere ai bisogni del bambino, aiutandolo nel suo normale percorso evolutivo. Favorisce lo sviluppo delle
potenzialità espressive, creative e comunicative, riferite sia all’ambito motorio che a quello
simbolico/cognitivo e affettivo/relazionale. In Italia è unanimemente riconosciuta quale intervento riabilitativo a carattere scientifico per i bisogni di salute dei minori autistici.
Ora la “palla” passa ai gruppi e comitati di famiglie con bambini disabili che stanno valutando una pioggia di ricorsi per ottenere, anche in Liguria, quanto sancito dal Tribunale di Napoli.