La Regione Liguria riconosce l’emergenza delle liste di attesa pluriennali per la presa in carico dei bambini con disabilità legate a disturbi neuro-psichiatrici e del neursviluppo e stanzia un fondo da 3 milioni di euro per supportare le famiglie che da anni pagano terapie e cure “di tasca loro” in attesa di poter accedere al sistema sanitario (per lo più comunque privato). Il provvedimento riguarderebbe 600 famiglie che attendono in lista di attesa da più di 18 mesi.
La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alla Sanità Angelo Gratarola, ha infatti approvato il provvedimento che eroga tre milioni di euro finalizzati alle prestazioni terapeutiche e riabilitative ai minori con disturbi in ambito neuropsichiatrico e del neurosviluppo a partire dalle famiglie che sono in attesa da oltre 18 mesi.
“Dopo la ricognizione effettuata dai servizi di neuropsichiatria delle cinque Asl liguri – dichiara l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – sono emerse 644 situazioni di minori in lista d’attesa da oltre 18 mesi. La straordinarietà di questo provvedimento, che non vuole oscurare il lavoro ordinario di presa in carico delle Aziende e degli Enti convenzionati, è quella di andare anche incontro alle famiglie che hanno, nel tempo di attesa, provveduto con risorse personali a garantire ai propri figli le cura riabilitative necessarie. Per queste infatti il provvedimento garantisce la prosecuzione delle prestazioni presso le strutture e i professionisti scelti in autonomia dalle famiglie. Tuttavia per coloro che non hanno ancora avuto la possibilità di affrontare la spesa necessaria vi è l’immediata presa in carico attraverso i nostri centri ambulatoriali riabilitativi convenzionati”.
Questo provvedimento si inserisce nelle azioni intraprese dall’Amministrazione regionale per la riduzione delle liste d’attesa per la neuropsichiatria infantile.
Restano però le perplessità delle famiglie dei bambini con disabilità e che da mesi stanno protestando per ottenere il rispetto delle normative per la tempistica della “presa in carico” e per essere costretta a pagare di tasca propria cure e terapie che, a norma di Legge, dovrebbero essere garantite dalle Asl.
Pur salutando la notizia con favore, infatti, le famiglie puntualizzano alcuni passaggi.
“Per quanto ci risulta – spiega Marco Macrì, vigile del fuoco e padre di un bambino con sindrome dello spettro autistico – il numero riportato dalla Regione non è esatto e secondo i nostri calcoli le economie stanziate per poter garantire il numero di prestazioni adeguato alle esigenze dei minori basteranno solamente per 500 pazienti. È una goccia nel mare e che arriva con quattro mesi di ritardo”.
Il calcolo effettuato dal portavoce delle famiglie con bambini disabili è presto fatto e si basa sulle risultanze della sentenza emessa dal Tribunale di Napoli che ha condannato la Asl locale per non aver garantito al bambino l’accesso alle terapie e alle cure con la “presa in carico”.
Secondo Macrì la Regione Liguria calcolerebbero circa 5.000 euro a paziente mentre seguendo il calcolo fatto dal Tribunale di Napoli la somma sarebbe di 5.840 euro e corrisponde a quanto riportato anche nel ricorso alla Corte dei Conti.
“Calcolando anche inflazione e aumenti recenti – spiega Macrì – la somma è più vicina ai 6.000 euro che ai 5.000 e se la matematica non è una opinione, dividendo tre milioni di euro per 6.000 la somma stanziata basterebbe al più a coprire le spese di 500 bambini e non 644”.