Genova – Stanno destando grande preoccupazione e indignazione le parole del generale Roberto Vannacci sui disabili e sulla necessità di “classi separate” per i bambini con disabilità. Il militare messo “a riposo” dal ministro della Difesa Crosetto per il libro nel quale si scaglia contro gli omosessuali e oggi candidato alle elezioni europee con il simbolo della Lega ha pronunciato parole che turbano profondamente i 3 milioni di italiani portatori di disabilità e le loro famiglie perché sembrano voler riportare indietro l’orologio della Storia, a quando i bambini con qualche deficit venivano segregati (o peggio) in classi “speciali”.
Sul caso interviene anche Marco Macrì, portavoce delle famiglie che, in Liguria, lottano per veder riconosciuto il loro diritto alle terapie per i bambini con disabilità.
“Desidero esprimere la mia profonda preoccupazione riguardo alle recenti dichiarazioni del Generale Roberto Vannacci – scrive Macrì – che sembrano discriminare le persone disabili. Come vigile del fuoco impegnato nella tutela dei diritti delle persone con disabilità, padre di due bimbi neuro-divergenti che ha fermato ogni leader nazionale per parlare del tema, mi preme sottolineare l’importanza di condannare fermamente qualsiasi forma di discriminazione e di promuovere un dialogo rispettoso e inclusivo”.
“Le parole del Generale Vannacci – prosegue Macrì – pongono in evidenza la necessità di una risposta chiara e inequivocabile da parte delle istituzioni e dei partiti politici. Come ho già espresso all’onorevole Salvini, ben prima della candidatura del generale, egli deve chiedere le dimissioni di chi discrimina e non vantarsi d’ aver la ministra. La Lega deve assumere una posizione ferma nel condannare le affermazioni discriminatorie e richiedere le dimissioni di ogni esponente che le emette. È fondamentale che il Ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli agisca con coerenza e concretezza nel garantire i diritti e le opportunità delle persone con disabilità, anziché limitarsi a mero simbolismo politico”.
“Le recenti proposte della Lega – prosegue ancora Macrì – come la candidatura di un presidente d’associazione non vedente, devono essere accompagnate da azioni concrete e risorse adeguate per sostenere effettivamente le persone con disabilità e le loro famiglie. È inaccettabile che si taglino fondi e prestazioni necessarie per le cure e l’assistenza, mettendo a rischio la vita e la dignità di migliaia di individui vulnerabili. Inoltre, l’idea di sostituire cure riabilitative riconosciute con attività come giri in moto rappresenta un grave errore, che va contro le evidenze scientifiche e il benessere delle persone con disabilità. Questo tipo di proposte denotano una mancanza di comprensione delle reali esigenze delle persone con disabilità e devono essere respinte con fermezza”