Francesca Corso assessore GenovaAggiornamento – L’assessore Francesca Corso ha risposto alle perplessità esposte con un commento sotto al post in cui chiarisce:

“Mi dispiace che qualcuno si sia sentito ferito da un post che parlava di una mostra in cui si riutilizzano materiali per trasformarli in forme d’arte – scrive l’assessore dimostrando grande sensibilità e intervenendo subito a chiarimento – I contenuti qui sopra (si riferisce al post) hanno ripreso i temi che gli organizzatori di arteco – che per altro collaborano con varie associazioni impegnate nel supporto a persone con disabilità – hanno voluto evidenziare nell’edizione di quest’anno della loro annuale mostra, proprio per sottolineare l’importanza di tenere in ogni occasione a mente la bellezza della diversità e il rispetto della stessa.
Come la penso sulla disabilità e sulle pari opportunità è noto, l’ho detto più volte pubblicamente e cerco di portarlo avanti nel mio impegno quotidiano di assessore alle Pari opportunità.
Capisco bene le sofferenze e il dolore delle famiglie che ogni giorno devono affrontare le mille difficoltà per assistere un caro con disabilità, ma non posso che respingere accuse infondate che mi offendono profondamente prima di tutto come individuo e poi come amministratore pubblico impegnato nel difficile cammino di un vero e concreto riconoscimento delle pari opportunità”.

Genova – Dopo le terribili parole del generale Vannacci sulla disabilità, con il riferimento al ritorno alle classi “differenziali” e riservate ai disabili, nel mirino delle famiglie con persone con disabilità e ormai con il “nervo scoperto”, rischia di finire anche Francesca Corso, assessore Marketing territoriale, Politiche per i Giovani, Disagio e solitudine, Pari opportunità, Animali del Comune di Genova.
Sotto la lente di ingrandimento un post pubblicato sulla sua pagina Facebook nel quale, certamente senza alcun riferimento voluto, si accosta la disabilità alla “rumenta”, come a Genova chiamano la spazzatura, i rifiuti.
Una leggerezza che in tempi “normali” forse sarebbe anche passata inosservata ma che, dopo il polverone sollevato dal generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle elezioni europee, poteva essere – se non altro per eccesso di precauzione – evitato.

“Chi ha detto che tutto il materiale di scarto sia “rumenta”? – scrive Corso (o un social media manager) sulla sua pagina Facebook – Lo spirito di RiArtEco è proprio quello di donare bellezza a ciò che diversamente verrebbe buttato, con l’esposizione di opere d’arte ecosostenibili e di ogni tipo.
Focus di quest’anno il rifiuto: non solo ciò che viene gettato, ma ciò che l’uomo spesso si rifiuta di vedere e comprendere, come la diversità e la disabilità.
Una mostra che mette al centro la sostenibilità a 360º: da quella ambientale a quella sociale, portandoci tutti a riflettere un po’ su quanto ciascuno di noi possa fare la propria parte per un mondo migliore”.

Parole – ribadiamo – che probabilmente non sottintendono nulla di quanto potrebbe essere “interpretato” ma che stanno comunque agitando i pensieri di alcune famiglie e disabili che hanno deciso di affrontare il “caso” attraverso il loro portavoce: Marco Macrì, vigile del fuoco e padre di due bambini con neuro-divergenza, più comunemente conosciuta come sindrome dello spettro autistico.
Macrì, in una nota diffusa ai Media scrive infatti:

“L’assessore Corso in linea con le dichiarazioni di Vannacci usa in modo equivoco e pericoloso la disabilità ed i rifiuti. Questo parallelismo è a dir poco preoccupante.
Le famiglie hanno passato giorni infernali a dover spiegare ai propri figli e figlie che non avevano nulla di sbagliato e ora dovranno passare altro tempo a spiegare perché li si accominuno ai rifiuti. Ora basta , se Codacons ha presentato un esposto nelle procure per quanto dichiarato da Vannacci, da oggi sin a dopo le elezioni, qualora leggessi altre offese alla dignità delle persone disabili presenterò formale denuncia”.

Attesa la risposta dell’interessata che, con Vannacci, per quanto risulta, condivide solo il partito.
A far “arrabbiare” Macrì il commento “rimosso” al Post dell’assessore (vedi sotto)

Macrì commento rimosso Corso

In un altro post, pubblicato a ridosso del “caso Vannacci”, Corso aveva infatti scritto sulla sua pagina Facebook

“Ho avuto occasione, sia nella vita privata, sia grazie all’assessorato alle Pari Opportunità, di conoscere realtà che dell’inclusione hanno fatto il proprio cavallo di battaglia.
L’approccio alla pari, fra persone con storie, esperienze e vite diverse, funziona meglio che qualunque altro tentativo di prendersi cura del prossimo.
La disabilità, in questo Paese, deve essere una priorità su cui lavorare, un punto di partenza per costruire una società migliore e che guardi in faccia tutti alla stessa maniera.
La disabilità non è un problema da risolvere, ma una questione da affrontare con serietà.
A tutela di chi la vive direttamente e di chi ci convive con coraggio, forza e amore”.

sotto il post “contestato”

Francesca Corso post disabili rumenta