Genova – “Io non sono pentito di nulla. Forse di qualcosa si ma, non so, magari me lo tengo per me, lo dirò quando parlerò con i magistrati”. Stanno facendo discutere, anche se le interpretazioni possibili sono molte e contraddittorie, le parole pronunciate oggi dal sindaco Marco Bucci, a margine del convegno organizzato da Il Giornale a Palazzo Ducale.
Al cronista che gli domandava se fosse pentito di essere salito sullo yacht di Spinelli, arrestato e agli arresti domiciliari in merito al presunto giro di mazzette e favori nel quale è indagato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’ex presidente dell’autorità portuale Paolo Emilio Signorini, il sindaco Bucci (che non è indagato) ha accennato ad una risposta che è ora oggetto di analisi e interpretazioni.
“Io non sono pentito di nulla – ha risposto il sindaco, che ha sempre preferito non commentare la vicenda anche e probabilmente a seguito della gaffe della prima ora, quando, incalzato da una giornalista ha mostrato di non sapere che quello di Toti era un arresto – Forse di qualcosa sì – ha aggiunto – ma… non lo so, magari me lo tengo per me, lo dirò quando parlerò coi magistrati”.
Bucci è certamente stato intercettato e quindi anche lui verrà ascoltato, in qualità di persona informata dei fatti se non interverranno modifiche. Quantomeno per chiedere spiegazioni di quelle frasi nelle quali paragona gli imprenditori del porto genovese ai “maiali” cui dava da mangiare da piccolo.
L’occasione del breve contatto con i giornalisti è servito anche a smentire categoricamente le voci secondo cui, nel caso in cui il presidente Toti dovesse decidere di dimettersi, sarebbe lui a guidare la corsa alla Regione Liguria.
Il primo cittadino ha precisato di avere “un contratto con i genovesi per restare sino al 2027″ (come sindaco) e intendo mantenerlo”.