Riccò del Golfo (La Spezia) – Una passeggiata “rumorosa” per ricordare la morte di Saida, la donna divenuta cittadina italiana e che voleva veder crescere i figli liberi dalla ingerenze religiose del marito violento che però l’ha uccisa.
Ad organizzare la manifestazione il movimento Non una di meno di La Spezia che combatte la violenza sulle donne ed ogni tipo di prevaricazione.
Appuntamento questa sera, all 19, in via Roma dove partirà il corteo per le vie cittadine.
Saida ha pagato con la vita il desiderio di emancipazione dal marito violento e estremista religioso. La donna aveva denunciato percosse e violenze e l’uomo era stato allontanato dalla famiglia, non avrebbe potuto tornare a Riccò del Golfo e avrebbe dovuto indossare un bbraccialetto elettronico in grado di segnalare un eventuale avvicinamento alla casa di famiglia o anche solo l’ingresso nel paese.
Purtroppo, però, il sistema elettronico non era ancora stato posizionato quando l’uomo ha deciso d raggiungere la casa di famiglia, in violazione delle prescrizioni del giudice e ha ucciso a coltellate la moglie prima di suicidarsi.
L’associazione Non una di Meno e altre che difendono le donne vittime di violenza si domandano come mai occorra più di un mese per avere il braccialetto elettronico anche in situazioni, come quella di Saida, nelle quali il rischio di violenze o peggio, come in questo caso, sono altissime.
Inutile emanare una legge come il “codice rosso” se poi le forze dell’ordine e la Giustizia italiana non hanno i mezzi per difendere le donne che denunciano.