vespa velutina nido sestri ponenteGenova – Il primo nido di vespa killer (vespa velutina) nel capoluogo ligure è stato individuato e distrutto nel quartiere di Sestri Ponente. Una segnalazione ha permesso l’individuazione e l’immediata distruzione del pericoloso nido di insetti in pieno centro abitato, nella parte bassa del quartiere. La vespa killer, flagello degli apicoltori perché distrugge gli alveari, è pericolosa anche per l’uomo perchè di indole particolarmente aggressiva, tende ad attaccare in modo violento chi si avvicina al nido che può arrivare a contenere migliaia di esemplari. La sua puntura non è particolarmente velenosa (quanto una vespa o un calabrone) ma in un soggetto allergico può causare la morte per choc anafilattico e un attacco di gruppo può causare effetti letali anche per una persona in buona salute.
Il nido, incredibilmente, era cresciuto sotto ad un poggiolo di un condominio, nel cuore del quartiere di Sestri e questo ben documenta, dopo il ritrovamento sul cornicione di una chiesa a Chiavari, quanto sia importante la lotta a questo terribile insetto di origine asiatica che sta invadendo la Liguria nel silenzio generale e con pochi mezzi messi a disposizione di chi sta combattendo una lotta titanica e improba contro la sua avanzata.
Esemplari di vaspa velutina erano già stati segnalati negli anni scorsi a Genova e dallo scorso anno la vespa è stata trovata “in caccia” negli apiari (i luoghi dove vengono allevate le api) di Quarto Alta, Marassi, Molassana, Pino Sottano, e Bavari ma non era mai stato trovato un nido.
La vespa velutina è arrivata in Europa già da anni e lentamente, dalla Spagna e dalla Francia, sta colonizzando incontrastata o quasi, la Liguria e tutto il nord Italia.
Dopo le campagne efficaci del programma Stop Velutina, sovvenzionato dall’Europa, la lotta alla vespa che distrugge le api e mette a rischio la salute e la vita stessa di escursionisti e persone con giardini e terreni, è stata praticamente abbandonata nell’errata convinzione che sia “inarrestabile”.
Se l’eradicazione è un obiettivo probabilmente ormai “sfuggito” – per il mancato impegno delle Istituzioni – è pur vero che con le campagne di distruzione dei nidi e con interventi localizzati e costanti, la sua avanzata dall’imperiese e dalla provincia di La Spezia è stata molto lenta sino ad arrivare a Genova e provincia dove si teme ora una “esplosione demografica”.
Attualmente segnalazioni di catture di vespa velutina arrivano dalla Valbisagno, Bavari, Fontanegli e ora da Sestri Ponente dove è stato distrutto il nido già “secondario”.
La velutina costruisce infatti un primo nido, grande quando una pallina da tennis, al cui interno la regina svernante (che ha superato l’inverno in letargo) alleva le sue prime operaie ed è fondamentale segnalare immediatamente quando si scopre uno di questi nidi.
Si possono allertare le associazioni degli apicoltori (AlpaMiele e Apiliguria) o, in alternativa, Arpal o i Vigili del Fuoco,  in attesa che la macchina dell’allerta invasione si metta in moto e comprenda come si deve operare al meglio, magari attivando un numero verde unico per le segnalazioni.
Chi desidera partecipare, indirettamente, alla lotta alla vespa velutina può sistemare trappole nei giardini o anche su terrazzi e finestre. E’ sufficiente una bottiglia di plastica trasparente, senza etichetta, con due o tre buchi larghi da far passare un dito. Si riempie di birra e si posiziona avendo cura di controllare ogni tanto il contenuto (che va cambiato ogni 10-15 giorni).
Se si trova una velutina all’interno si può segnalare ai recapiti sopra o via Facebook

Vespa velutina
(nella foto sotto da sinistra un comune calabrone, una vespa velutina e vespa orientalis)
Vespa Velutina vespa orientalis, Genova, Sestri Ponente
(sotto un nido primario di vespa velutina)
vespa velutina nido primario
(sotto un nido di vespa velutina al massimo della crescita eliminato a Cogorno)
Vespa velutina nido Cogorno