Genova – Potranno rientrare solo il 28 agosto, sul primo aereo disponibile, i sei genovesi bloccati dal 18 agosto sull’isola di Madeira, territorio portoghese, meta turistica piuttosto rinomata sebbene ancora poco conosciuta. I sei genovesi hanno ricevuto l’informazione dalla compagnia aerea (una low cost) che li ha però abbandonati dopo il rifiuto di accettare un trasferimento a Lisbona, senza successivo trasferimento in Italia che i turisti avrebbero dovuto riorganizzare a proprie spese.
A causare l’incredibile serie di disservizi, che hanno coinvolto anche un’altra trentina di italiani, il maltempo che ha causato il rinvio di alcune partenze della compagnia low cost e il “sovraccarico”, a catena, dei voli successivi.
I turisti genovesi si sono ritrovati nell’aeroporto di Funchal insieme a centinaia di altre persone che erano bloccate sull’isola anche a causa di alcuni scioperi precedenti e con la compagnia aerea che avrebbe offerto ai passeggeri un volo sino in Portogallo, ma senza proseguimento in Italia.
Il rifiuto di accettare il viaggio, che li avrebbe esposti ad ulteriori spese per il rientro dal Portogallo, ha condannato i turisti a restare sull’isola di Madeira per altri 10 giorni non preventivati e con l’impossibilità di rientrare nelle loro case, ai loro lavori e dalle loro famiglie.
Un appello alle autorità italiane è rimasto sino ad oggi inascoltato e i sei genovesi dovranno molto probabilmente attendere sino al 28 agosto per rientrare in Italia.
A loro la compagnia aerea dovrà risarcire le spese sostenute ma difficilmente potrà essere risarcito adeguatamente il caos, lo sconforto e i disagi patiti in 10 giorni di attese e “battaglie” per ottenere quello che avevano già pagato alla stipula del contratto per il volo aereo.