Genova – Due persone soccorse dopo essere cadute nel torrente, festicciole sulla riva dei laghetti, falò e barbecue in barba ai divieti e autobus strapieni di persone non paganti.
Dopo il fine settimana “di follia” divampano le polemiche in Val Varenna come a Pegli per il caos che ad ogni fine settimana si ripete lungo il corso d’acqua che da San Carlo di Cese scende sino al mare come sulla spiaggia di Multedo dove frotte di persone trasformano ogni angolo libero in una festa a cielo aperto e senza alcun rispetto per le regole della convivenza civile.
Nella sola serata di ieri, tra le 20 e le 22, le ambulanze del 118 e i mezzi dei vigili del fuoco hanno fatto su e giù per le strade che da Pegli salgono a San Carlo di Cese per salvare due persone precipitate nel greto del Varenna in circostanze ancora tutte da chiarire e sui social è un tempesta di commenti che puntano il dito contro la totale assenza di ordine e di “limiti” che si ripete ad ogni fine settimana.
C’è chi lamenta di non essere riuscito a prendere il bus della linea 71 perché sovraccarico di persone con borsoni, zaini e sacchetti e chi denuncia di aver chiamato ininterrottamente per ore per chiedere l’intervento delle forze dell’ordine per fuochi e barbecue accesi tra la boscaglia, in palese violazione dello stato di grave pericolosità per incendi. Altri ricordano che, ad ogni fine settimana, ogni spazio libero ai “laghetti” si trasforma in location per bevute senza limiti, accensione di fuochi incontrollati, abbandono di rifiuti e risse alimentate dalle abbondanti bevute di chi evidentemente pensa che la ValVarenna sia un luogo dove le regole non valgono.
Convinzione che, denunciano residenti e commentatori, è alimentata dal fatto che le poche proteste di chi abita in zona vengono “silenziate” con minacce e ripercussioni (auto rigate, abitazioni danneggiate) e che le forze dell’ordine si limitano a posti di blocco per controllare il tasso alcolico di chi guida.
“La zona è completamente abbandonata dalle istituzioni – lamentano i residenti – e il degrado aumenta di settimana in settimana. Chi abita in zona è costretto a starsene chiuso in casa e quando le orde si allontanano tocca pure ripulire per non restare per tutta la settimana successiva con il lordume sotto le finestre. Ci domandiamo se qualcuno si ricorda di noi anche al di là di venire a chiedere il voto in tempo di elezioni visto che, a Tursi, siedono ben due assessori nati e cresciuti a Pegli. Ci aspettavamo maggiore attenzione”.