Calippo Tour GenovaGenova – La tappa genovese del “Calippo Tour” è passata praticamente inosservata e la giovane protagonista del tormentone che sta facendo tanto discutere sui social, non ha scatenato la consueta raffica di post e di commenti sui social.
Sbarcata alla stazione di Principe, la giovane – che sta cercando di conoscere l’Italia in un modo molto particolare e che non si può raccontare qui – ha postato alcuni scatti piuttosto eloquenti e poi si è avventurata in un “giro turistico” per la città, come se si trattasse – e forse lo è – di una turista qualunque.
Il consueto appello, modificato per l’occasione in “chi mi fa provare un pesto speciale” non ha scatenato la consueta corsa al commento e la puntata genovese del “Calippo Tour”, forse anche complice la data scelta, lo scorso 26 agosto, non sembra aver raggiunto il successo sperato.
Complice anche la celebre riservatezza dei genovesi, per non scomodare la tipica accoglienza ligure, il passaggio del Calippo Tour nel capoluogo ligure è passato abbastanza “sotto traccia”.
Non è dato sapere se qualche fan genovese abbia in effetti offerto alla protagonista del tour quello che cercava ma l’assenza di altri video (al momento) sulla Rete lascia pensare che sia tornata piuttosto delusa nella sua Milano.
Resta il diluvio delle polemiche – molte trasformate in occasione per cercare un pò di visibilità sui social – sugli “effetti” del Calippo Tour sulle giovani generazioni e le roventi discussioni che vedono contrapposti coloro che credono che si tratti di una provocazione al passo con i tempi e una ulteriore prova della liberazione della donna e chi, invece, pensa che si tratti di una serie di passi indietro proprio per le conquiste sociali e morali delle donne che tornano ad essere considerate come un “premio” ed un “oggetto sessuale”.

Nel caso ci fosse qualcuno che ancora non sa cosa sia il “Calippo Tour”
Si tratta dell’idea di un paio di giovani produttrici di contenuti per adulti che hanno deciso di girare per l’Italia cercando fan con i quali “interagire” nella modalità suggerita dal celebre ghiacciolo, protagonista delle estati degli anni 80-90 e che già all’epoca aveva fatto molto parlare di sè, per la modalità con cui viene consumato.

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