Moody presidio chiusuraGenova – Torneranno a Palazzo Tursi questa mattina i 26 lavoratori dello storico locale Moody di Piccapietra che hanno perso il lavoro con l’annuncio della chiusura definitiva fatto dal gruppo che detiene le quote della società.
A mezzogiorno è infatti atteso un incontro con l’assessore Mario Mascia per studiare le possibili misure che il Comune potrebbe mettere in campo per agevolare chi sta perdendo il lavoro e non trova una veloce ricollocazione.
Obiettivo prioritario dei sindacati è quello di far partire quanto prima gli ammortizzatori sociali che consentirebbero quantomeno una minima entrata per affrontare l’emergenza.
Il gruppo svizzero – con soci italiani – che ha deciso la chiusura non ha chiarito del tutto le motivazioni anche perché, nella giornata dell’incendio (su cui indaga la Procura) era stata annunciata una pronta e veloce riapertura a seguito di lavori di ristrutturazione e cambio arredi.
Qualcosa ha evidentemente fatto cambiare i piani e dopo circa un mese di chiusura i lavoratori hanno iniziato a preoccuparsi ed è scoppiato “il caso”.
La proprietà – che aveva rilevato dal crack del gruppo Qui Ticket – ha evidenziato problemi diversi, ha dichiarato di voler cedere ed infine ha scelto la chiusura definitiva ed il licenziamento dei lavoratori cui era stato offerto di andare a lavorare negli altri locali presenti in Italia.
Ora la situazione sta velocemente precipitando perché i dipendenti, di fatto, sono fermi all’11 settembre e non sono ancora intervenuti elementi di garanzia.
Forse, dall’incontro di oggi in Comune, potrebbero arrivare notizie positive.

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