Bergese istituto alberghieroGenova – Non entreranno in classe restando fuori dalla scuola, in segno di protesta, gli studenti dell’Istituto Bergese che aderiscono allo sciopero di protesta contro le condizioni di disagio cui sono costretti ormai da qualche tempo.
Tra i principali disagi denunciati: le inadeguate condizioni termiche con le aule spesso sotto la soglia di temperatura minima, creando un ambiente insostenibile per lo studio e il benessere degli studenti ma anche restrizioni ingiustificate con un piano della scuola punito in modo generalizzato con gli studenti cui verrebbe vietato di uscire dalle proprie
aule durante l’intera giornata, per un totale di sette ore consecutive per il comportamento di pochi ragazzi che fumano nei bagni e che – secondo gli studenti – andrebbero puniti singolarmente senza far pagare all’intero piano una sanzione personale.
Inoltre, agli studenti maggiorenni verrebbe inoltre proibito di uscire prima del tempo anche se si prendono piena responsabilità delle loro azioni.
Inoltre gli studenti del Bergese denunciano “scarsi rifornimenti per la sezione alberghiera con materiali e alimenti che arrivino in ritardo, a volte scadenti o inutilizzabili, compromettendo la qualità della formazione pratica.
Lo sciopero evidenzierà anche “gravi problemi strutturali” secondo il comunicato diffuso dagli studenti, con condizioni dell’edificio sono sempre più precarie.
Gli studenti denunciano la presenza di porte tagliafuoco che sarebbero inutilizzabili o non a norma, i muri e l’intonaco “che rischiano di crollare e ogni tanto effettivamente cadono,
mettendo in pericolo la sicurezza di tutti” ed ancora “aule e bagni sono privi di porte, creando una condizione di estremo disagio e insicurezza”.
“Per fortuna questo problema sta venendo risolto dagli attuali lavori” precisano gli stessi studenti.

“Abbiamo deciso di alzare la voce e protestare contro una situazione di disagio che quotidianamente viviamo nelle nostre aule e nei corridoi – spiegano gli studenti – Con questo gesto, vogliamo portare all’attenzione di tutta la comunità educativa e delle istituzioni locali un insieme di problematiche che da anni non trovano soluzione e che mettono a serio rischio la nostra salute, la nostra sicurezza e il nostro diritto a una istruzione dignitosa”.

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