Imperia – E’ stata richiesta la condanna all’ergastolo per Salvatore Aldobradi, 73 anni, il pizzaiolo sanremese accusato dell’omicidio, avvenuto nel 1995 in Svezia di Sargonia Danka, studentessa di 21 anni con la quale aveva avuto una relazione.
L’avvocato della famiglia svedese della ragazza ha ricordato che Aldobrandi era furioso avendo scoperto che la giovane, che da poco aveva posto fine alla relazione raccontando alle amiche di minacce e violenze, aveva un nuovo compagno e che questo potrebbe essere il movente del delitto.
In aula, ad Imperia, è stato ricostruito l’ambiente in cui si sarebbe consumato il delitto, con Aldobrandi che avrebbe chiamato più volte la ex per un ultimo confronto e testimoni che effettivamente raccontarono di aver incontrato la ragazza quel giorno in cui sparì, mentre camminava nella via che conduce alla casa dove viveva Aldobrandi.
Una presenza mai spiegata da Aldobrandi che, per contro, afferma di non averla incontrata.
Secondo l’accusa, invece, l’uomo ha attirato nella sua abitazione la ragazza e poi l’avrebbe uccisa in un ecceso d’ira per poi distruggere e far sparire il cadavere.
Per la legge svedese Aldobrandi è risultato estraneo ai fatti e comunque, in assenza di cadavere, non si può procedere per omicidio ed anche per questo il processo si celebra in Italia dove l’uomo si è trasferito dopo il presunto omicidio.
Gli elementi contro l’uomo sono molti ma nessuno realmente decisivo.
Per questo motivo, con egual forza, l’avvocato della difesa ha sottolineato che per la giustizia svedese Aldobrandi non ha commesso l’omicidio e che il fatto che la giovane sia stata vista vicino alla casa del sospettato non significa che vi sia stata.