Genova – La lente di ingrandimento della Procura Europea sulla Diga e finanzieri nella sede dell’Autorità Portuale per acquisire e sequestrare documentazione relativa al progetto. Lo anticipa oggi il quotidiano La Repubblica che rivela che nelle giornate del 10 ottobre e 11 novembre scorsi le fiamme gialle si sarebbero presentate negli uffici di Palazzo San Giorgio per esaminare documenti e fascicoli e facendo copia di dati contenuti in computer e server.
A esaminare la documentazione è in questi giorni l’Eppo, European Public Prosecutor’s Office, in pratica una sorta di Procura Europea.
Al momento non risulterebbero indagati ma si indagherebbe con le ipotesi di reato di turbativa d’asta, falso e malversazione.
Ad occuparsi del caso per la sede italiana di Eppo sono i procuratori Andrea Scudieri e Stefano Castellani, coordinati a livello europeo da Andrea Venegoni.
Secondo le prime informazioni, sotto la lente degli investigatori ci sarebbero le risultanze del dossier redatto da Anac (Autorità Nazionale anti corruzione) su quanto avvenuto per l’assegnazione dell’appalto per la realizzazione della Diga.
Gli inviati di ANAC a Genova avevano rilevato presunta scarsa trasparenza, possibili conflitti di interesse ed il possibile mancato rispetto delle norme sulla concorrenza e, ancora presunte anomalie nelle varie fasi di preparazione e delle modifiche al bando successive.
Farebbero parte della documentazione acquisita anche le numerose intercettazioni tra politici locali e commissari e imprenditori della logistica portuale già coinvolti nel terremoto giudiziario che ha spinto alle dimissioni l’ormai ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che, in una conversazione con l’imprenditore Aldo Spinelli sembrava anticipare che la gara di appalto aveva già un “vincitore”.
Tutti elementi che ora dovranno essere esaminati e controllati per rilevare eventuali conferme o smentite alle ipotesi investigative.