HomeGenovaCronacaAggressione omofoba in centro storico, identificati gli aggressori

Aggressione omofoba in centro storico, identificati gli aggressori

Polizia notte OKGenova – Sarebbero già stato individuati e denunciati i tre presunti aggressori del ragazzo di 25 anni vittima, secondo la sua denuncia, di una brutta aggressione a sfondo omofobo ed anti gay, nel centro storico genovese. I tre sarebbero stati individuati grazie al circuito di sorveglianza video presente nei luoghi dove è avvenuta l’aggressione. Gli agenti della squadra mobile e del commissariato centro Sono stati identificati i tre aggressori che hanno picchiato un ragazzo di 25 anni nel centro storico sono risaliti alla loro identità con veloci indagini ed ora i tre verranno ascoltati dal magistrato che segue il caso. Si tratterebbe di due cittadini italiani e di un cittadino straniero, tutti intorno ai 30 anni ma non è ancora del tutto chiara la motivazione dell’aggressione.
Il ragazzo che ha denunciato, anche con una lettera letta in consiglio comunale, la triste vicenda ha raccontato di essere stato spinto contro il muro tra urla e minacce inequivocabili come “vattene fr… di merda” e che l’intervento di alcuni amici abbia scatenato una rissa nella quale lui ha riportato lievi ferite mentre chi è intervenuto in suo soccorso ha prognosi sino a 20 giorni.
Ora i tre identificati rischiano una denuncia per lesioni gravi e se verrà confermata la matrice omofoba scatteranno delle aggravanti specifiche.
Il caso dell’aggressione omofoba è stato duramente criticato da quasi tutta la politica locale e tuttavia la lettura della lettera del ragazzo, e la richiesta di promuovere azioni culturali per contrastare l’omofobia e la tutela dei diritti di tutti non ha trovato la maggioranza di centro destra unita nel voto favorevole ad una interrogazione presentata in consiglio comunale. L’ordine del giorno è stato approvato ma con 21 voti a favore, 2 contrari e 10 astenuti. Un segnale che le opposizioni giudicano “molto preoccupante”.
Nella seduta del consiglio comunale è stata letta la lettera del ragazzo aggredito e che denuncia di non sentirsi mai tranquillo.
Questo il testo della lettera:
“Sto vivendo un momento particolarmente difficile, un momento che ho temuto per tanto tempo e che speravo di non dover vivere mai. Ogni giorno mi sono sentito gli occhi addosso, mi sono sentito nel mirino, come se dovessero colpirmi da un momento all’altro.
Occhiatacce, risatine, commenti sussurrati, insulti urlati, sputi. Sui mezzi, a lavoro, per strada. Non mi sento mai tranquillo, libero di esprimermi o di essere me stesso in pubblico e ora nemmeno di camminare per strada. Sono consapevole che come società stiamo facendo dei passi avanti nei confronti del ‘diverso’, ma non è sufficiente.
Io credo che non aver classificato l’omofobia come reato favorisca comportamenti come quello che ho subito venerdì sera e come quelli che si sentono al telegiornale ogni giorno. Un ambiente del genere mi fa sentire come cittadino di serie B. Non voglio però che la violenza di quei ragazzi mi ferisca più di quanto non abbia già fatto: per questo l’ho denunciato alla polizia e l’ho raccontato al Secolo XIX. Anche questa lettera è un mio modo di reagire e spero che possa sensibilizzare e contribuire a rendere la città in cui vivo più sicura, tollerante e rispettosa. Marco P.S.: Questo non è il mio vero nome e ci tengo a mantenermi anonimo poiché ancora non mi sento sicuro”.