Genova – Nuovo duro colpo alla malavita organizzata segnato da polizia e carabinieri insieme. All’aeroporto di Fiumicino, a Roma, agenti della polizia e dei carabinieri del capoluogo ligure hanno arrestato Gaspare Ofria, il nipote del noto boss della Mafia, Gaetano Badalamenti.
Nell’ambito dell’attività mirata alla ricerca e alla cattura di latitanti di elevato spessore, con particolare riguardo ad obiettivi ricercati in cooperazione con le autorità estere, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova e della Polizia di Stato di Genova hanno arrestato il latitante OfriaGaspare, condannato a significativa pena detentiva, in cooperazione con la polizia bulgara.
A seguito di mirate attività d’indagine finalizzate alla sua ricerca, nella giornata di ieri è stato eseguito un provvedimento definitivo di condanna ad anni 6 e mesi 8 di reclusione nei confronti di Gaspare Ofria, nipote del noto boss mafioso Gaetano Badalamenti, latitante da circa 2 anni.
Ofria era stato infatti condannato nel 2023 ad espiare un cumulo di pene relativo ad alcune
condanne subite negli anni precedenti, tra cui una per bancarotta fraudolenta in concorso, un’altra per uso illecito di carte di credito in concorso, ed infine un’ultima per la violazione degli obblighi di assistenza familiare.
Il ricercato, grazie alle attività d’indagine coordinate dalla Procura di Genova e svolte dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri, in collaborazione con la Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, tra cui servizi di
osservazione nei confronti dei familiari, dopo numerosi mesi d’indagine, è stato localizzato a Sofia,in Bulgaria, dove grazie all’emissione da parte della Procura della Repubblica di Genova di un mandato di arresto europeo, su indicazione degli investigatori, è stato individuato e tratto in arresto dalla polizia bulgara.
Dopo la convalida dell’arresto dall’A.G. Bulgara, OFRIA è stato tradotto in Italia su un volo aereo, ed è atterrato a Roma-Fiumicino, ove gli investigatori del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, della Squadra Mobile di Genova e del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Genova, hanno eseguito nei suoi confronti il provvedimento
definitivo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova, traducendo il
condannato in un istituto penitenziario.
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