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Lidl, oggi lo sciopero nazionale, presidio a Genova

Lidl sciopero GenovaGenova – Sciopero nazionale e presidio davanti al supermercato di Cornigliano per i dipendenti della catena di supermercati Lidl che oggi incroceranno le braccia per l’intera giornata.
Il blocco della trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, scaduto oramai da più di quattro anni, e una serie di difficoltà lamentate dai lavoratori ha portato le lavoratrici e i lavoratori a scendere sul sentiero di guerra e a scioperare su tutto il territorio nazionale e per l’intero turno di lavoro.
“Dopo mesi di trattative – scrivono i sindacati – la proposta economica messa sul tavolo da Lidl Italia è stata giudicata irricevibile: 200 euro in buoni spesa e 100 euro lordi una tantum, subordinati alla firma dell’integrativo. Una proposta offensiva, soprattutto alla luce degli utili miliardari della catena multinazionale”.
Secondo gli organizzatori dello sciopero, nel 2024, Lidl Italia ha superato i 7 miliardi di euro di fatturato, con utili netti stimati attorno a 1,3 miliardi.
Un’espansione aggressiva; solo su Genova otto punti vendita, una quota di mercato in costante crescita e una rete sempre più capillare, ma – secondo i lavoratori – nessuna redistribuzione concreta di questi profitti verso chi, ogni giorno, regge sulle proprie spalle l’intero sistema: cassiere, addetti ai banchi, magazzinieri.
Il malessere, però, non è solo economico, ad esempio sull’organizzazione del lavoro: orari imprevedibili, carichi eccessivi, contratti part time per oltre il 75% del personale, contratti a chiamata e la sicurezza nei punti vendita. Un modello aziendale fondato sull’estrema flessibilità, che toglie certezze e svuota di senso la parola “programmazione”.
Filcams Cgil chiede chiarezza sugli orari, maggiore stabilità, rispetto per la vita privata delle persone.
“Lidl – spiegano i sindacati – non è solo un colosso della distribuzione. È il laboratorio di un nuovo sistema economico e sociale della GDO, (grande distribuzione organizzata) dove margini altissimi si fondano su una forza lavoro sottopagata e compressa nei sui diritti”.
Filcams Cigl, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno registrato una straordinaria adesione alla giornata di sciopero con evidenti disagi per la multinazionale tedesca dei discount, presente in Italia con oltre 700 punti vendita e più di 23mila dipendenti
La mobilitazione, organizzata con presidi e manifestazioni davanti i punti vendita e i centri logistici su tutto il territorio nazionale, ha registrato un’adesione superiore all’80%, con punte del 100% in decine di punti vendita, chiusi, mentre la maggior parte ha aperto solo per la presenza del solo direttore o pochi responsabili.
In molti casi hanno aderito alla mobilitazione anche i contratti a chiamata e i tempi determinati, i più ricattabili, segnale questo che conferma l’esasperazione e il malcontento nei luoghi di lavoro.
Arrivato anche il sostegno dei sindacati internazionali Uni Global Union, Uni Commerce e Uni Europa e di molti sindacati di altri stati Europei; Lidl infatti è nota anche fuori dall’Italia per il modello organizzativo, caratterizzato prevalentemente da contratti part time e da carichi di lavoro eccessivi.
Secondo le tre organizzazioni sindacali “la dirigenza aziendale, di fronte ad una adesione allo sciopero così forte da parte dei lavoratori, non ha alternativa: torni al tavolo di trattativa e raccolga le proposte sindacali per trovare un accordo aziendale dignitoso”.

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