Genova – Stop a giornalisti abusivi nelle tribune stampa e niente sciarpe, cori e comportamenti “da tifosi” per chi è chiamato a raccontare in modo neutrale quanto avviene allo Stadio.
Proseguono i controlli di Ordine dei Giornalisti e Associazione Ligure dei giornalisti nelle Tribune Stampa e alle conferenze stampa di squadre di calcio di ogni livello.
A seguito di numerose segnalazioni Ordine, Associazione e USSI Liguria (recentemente commissariata e attualmente in gestione controllata da parte di un commissario) sono intervenute con sopralluoghi mirati e verifiche, accertando la presenza negli spazio riservati ai Media e ai Giornalisti, di persone sprovviste di regolare iscrizione all’Albo Professionale e “inviati” di siti online non registrati presso il Registro della Stampa presso il Tribunale.
Questo pomeriggio, nella sede dell’Ordine dei Giornalisti della Liguria e dell’Associazione Ligure dei Giornalisti, si è svolto un incontro con le società di calcio professionistiche di Genoa, Sampdoria ed Entella (assente giustificato lo Spezia Calcio con il quale l’incontro si terrà nelle prossime settimane) al quale hanno partecipato per l’Ordine il presidente Tommaso Fregatti e il vicepresidente Andrea Leoni, per l’Associazione il segretario Matteo Dell’Antico e per l’Ussi Liguria il commissario Antonio Zagarese.
Durante l’incontro è stato ribadito che l’accesso alle tribune stampa è riservato unicamente ai giornalisti (professionisti e pubblicisti) accreditati da Testate regolarmente registrate.
Alle società, responsabili degli accrediti in occasioni delle partite, è stato chiesto in vista dell’inizio della prossima stagione sportiva una maggiore attenzione nella verifica del rilascio dei pass di accesso.
Ordine, Associazione e Ussi hanno inoltre sottoposto alle società liguri – che hanno manifestato grande collaborazione – alcune linee guida, sempre riferite all’accesso e al comportamento da tenere nelle tribune stampa, da poter sottoscrivere nelle prossime settimane. Si cerca di evitare che chi va allo stadio per poi riportare quanto avvenuto sul campo non si comporti come un tifoso, indossando sciarpe, maglie e materiale che ne renda riconoscibile una eventuale “appartenenza”. Un comportamento che non rispetta le norme deontologiche e può essere fonte di attriti e nervosismi con le tifoserie.
Durante la riunione è stato anche trattato il tema del lavoro che riguarda i fotogiornalisti all’interno degli stadi. L’intento è fare in modo che chi opera sui terreni di gioco sia un giornalista identificato, regolarmente pagato da una testata giornalistica e dunque tenuto a rispettare regole e comportamenti imposti dalla professione.