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Gaza, Pastorino in consiglio con bandiera palestinese: è genocidio

Gianni Pastorino bandiera Palestinese, Gaza, Regione LiguriaGenova – Infiamma anche il consiglio regionale della Liguria la discussione su quanto sta avvenendo nella cosiddetta Striscia di Gaza, con l’esercito israeliano accusato di compiere crimini contro l’umanità per l’occupazione del territorio palestinese.
Questa mattina il consigliere regionale Gianni Pastorino, capogruppo della Lista Orlando Presidente e rappresentante di Linea Condivisa si è presentato in aula avvolto nella bandiera palestinese ed ha lanciato accuse sull’uso massiccio della forza, dei bombardamenti e il blocco degli aiuti umanitari da parte dell’esercito di Israele e del suo Governo.
Un gesto simbolico per richiamare l’attenzione della giunta, della presidenza e di tutti i consiglieri sulla tragedia in atto nella Striscia di Gaza.
“Cosa resta di Gaza oggi? Una popolazione massacrata – ha dichiarato in aula Pastorino – Un silenzio che urla complicità. Siamo di fronte a un assedio che colpisce scientificamente i più fragili: donne, bambini, anziani, malati. È un disastro umanitario senza precedenti, ed è sotto gli occhi di tutti. Si muore di fame, di sete, di bombardamenti. Ma soprattutto si muore nel silenzio colpevole dell’Europa e dell’Occidente. È finito il tempo delle parole ambigue. Non ci sono più sfumature possibili. Quello che sta avvenendo è un genocidio. Il mondo lo vede ma volta lo sguardo”.
Contestualmente il consigliere regionale Pastorino ha presentato un ordine del giorno che chiede alla Regione di interrompere ogni rapporto istituzionale, promozionale o economico con il governo israeliano attualmente in carica, alla luce delle gravissime violazioni del diritto internazionale e del rischio concreto di genocidio, già riconosciuto dalla Corte Internazionale di Giustizia.
“Chiedo da consigliere, da cittadino – ha proseguito Pastorino – basta. Basta con l’indifferenza. Basta con le relazioni istituzionali che diventano complicità. Chi tace è complice. Questa non è una posizione contro il popolo israeliano, né contro la comunità ebraica. Ma è una presa di distanza netta da un governo che ha superato ogni limite, che ha scelto la via dell’annientamento, della vendetta, della distruzione sistematica”.
L’ordine del giorno si inserisce nel solco già tracciato da Regione Puglia, Regione Emilia Romagna e Comune di Bari, che nei giorni scorsi hanno formalmente interrotto i rapporti con il governo israeliano, fino alla cessazione delle operazioni militari e alla ripresa del rispetto del diritto internazionale.
“La Regione Liguria deve fare la sua parte – conclude Pastorino – Non possiamo dirci umani se restiamo in silenzio. Non possiamo restare immobili davanti a questo orrore. Oggi chiediamo un atto di dignità e di giustizia”.

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