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Genova, alberi abbattuti in corso Galliera, manifestazione ed esposto

corso Galliera protesta alberi abbattutiGenova – Manifestazione e presidio di protesta, questa mattina, in corso Galliera, nel quartiere di San Fruttuoso, per chiedere lo stop all’abbattimento di alcuni platani di alto fusto e grande pregio paesaggistico. I manifestanti hanno ottenuto lo stop ai lavori.
Un gruppo di attivisti del Circolo Nuova Ecologia e di residenti della zona ha occupato simbolicamente la zona dove sorgono gli alberi che dovrebbero essere abbattuti e quelli che già erano stati tagliati nei giorni scorsi e ha chiesto che i lavori venissero fermati per poter controllare la documentazione che autorizza gli abbattimenti in un periodo nel quale, per Legge nazionale, non sarebbe consentito se non per casi estremi di pericolo imminente per le persone e le cose.
Una manifestazione come se ne registrano molte in questo periodo nel quale, nel capoluogo ligure, sembra essere scattata una emergenza continua, con decine di alberi anche secolari abbattuti in fretta e furia e nonostante le ripetute richieste di sospensione dei lavori quantomeno per il periodo della nidificazione degli uccelli, periodo tutelato dalle leggi vigenti.
Tra gli organizzatori della manifestazione Andrea Agostini, portavoce del Circolo Nuova Ecologia e attivista ultra decennale del movimento ambientalista cittadino.
Agostini ha presentato alla Magistratura un esposto per chiedere che venga valutata la situazione e l’operato del Comune e dell’azienda che, per conto del Comune, gestisce il verde pubblico
Questo il testo completo dell’esposto presentato alla Procura della Repubblica:
“Mi chiamo Andrea Agostini e sono presidente dell’Associazione E.T.S. “Circolo Nuova
Ecologia – Genova odv”. Espongo i fatti cui mi è capitato di assistere, dopo essere stato chiamato nella giornata di ieri da un mio Socio in corso Galliera a San Fruttuoso, a causa di un intervento sulle alberature risoltosi puntualmente con un taglio delle stesse, in particolare di un platano di notevoli dimensioni e apparentemente sano che gli operai di Aster intervenuti hanno asserito essere definitivamente compromesso, dandone semplicemente dimostrazione auscultando il rumore di ritorno dopo averlo battuto sul tronco.
Tuttavia, non essendo io un botanico in grado di fare una valutazione ponderata del metodo
seguito, ho chiesto a quel punto agli operatori Aster di fornirmi i documenti, in particolare
l’indicazione da parte del funzionario del Comune che chiede ad Aster l’abbattimento di quello specifico albero e la documentazione consistente in una analisi botanica fatta da persona qualificata in materia che certifichi che quell’albero lì debba essere tagliato perché a rischio crollo immediato, che in termini tecnici viene definita certificazione per abbattimento in somma urgenza, ed è l’unico modo in cui in questo periodo dell’anno possono essere tagliati gli alberi.
Tali documenti non mi sono stati forniti opponendo l’indicazione di richiedere in alternativa
l’accesso agli atti, la qual cosa è una modalità formalmente legittima per ottenere le informazioni richieste, ma nella sostanza inefficace a garantire il rispetto delle prerogative riconosciute ad ogni singolo cittadino di opporsi ad una prassi che, per mia esperienza (almeno cinque volte solo negli ultimi 6-7 mesi), Aster adotta scientemente violando Leggi Nazionali, nonché il relativo Regolamento Comunale del Verde. Ciò infatti comporterebbe una procedura che richiede alcuni giorni per ottenere risultati, ma nel frattempo l’intervento avrebbe già prodotto i suoi effetti, per cui se io avessi da contestare e bloccare il taglio degli alberi non lo posso fare perché l’albero è già stato tagliato.
È ben vero che posso richiedere compensazioni o multe o quant’altro, ma nel migliore dei
casi posso sperare che venga ripiantato un altro albero, che ci metterà decenni a offrire quei servizi ecosistemici di cui la cittadinanza in precedenza fruiva; in questo senso ritengo venga leso un mio legittimo diritto legale e lo vedo inficiato in maniera sistematica da Aster in quanto l’applicazione di una Legge viene subordinata a questioni di carattere eminentemente amministrativo/regolamentari.
In secondo luogo esiste una problematica di sicurezza: ammesso e non concesso che esista il documento in cui il responsabile comunale richiede ad Aster il taglio di quell’albero specifico in somma urgenza, comprensivo della documentazione di un botanico che dichiara quell’albero pericolante e a rischio di crollo, nel lasso di tempo intercorso tra perizia e intervento di abbattimento, così come già accaduto in molte altre situazioni analoghe facilmente documentabili, non risulta che si siano adottati provvedimenti di interdizione al passaggio su marciapiedi e lungo la strada limitrofa per le persone che inconsapevolmente vi si trovino a passare. In sostanza Aster avrebbe sicuramente la possibilità di impiegare risorse umane e strumentali per mettere in sicurezza quell’albero e impedire che le asserite condizioni di pericolo rischino di causare sugli ignari cittadini.
Per di più, anche in fase di cantierizzazione e nel corso dell’intervento stesso, pedoni hanno
continuato a passare sul marciapiede accanto all’albero, compreso delle scolaresche, e gli autobus le moto e le automobili hanno continuato a transitare durante le operazioni di taglio di pezzi anche molto consistenti di tronco. Questi, una volta tagliati, agganciati e portati su un camion vicino dalla puleggia, evidenziavano una situazione di movimento oscillatorio che, pur con la massima attenzione possibile da parte dei lavoratori, non esclude la possibilità che portate accidentali producano uno scarto improvviso, andando a centrare i finestrini degli autobus che passano o i passanti occasionali che si trovino nei pressi, considerato che in certi frangenti la distanza tra detto materiale e i soggetti a rischio potevano essere anche di soli 50 cm., il che, se depone a favore della professionalità dei lavoratori non garantisce la minimizzazione dei rischi di incidenti a soggetti terzi.
Infine le dotazioni utilizzate dagli stessi lavoratori, al di là del casco d’ordinanza, non
contemplavano gli altrettanti indispensabili guanti per gli addetti alla movimentazione del materiale e altri dispositivi di protezione individuale per occhi, naso e bocca , esponendoli inevitabilmente al contatto con le polveri sollevate dalla sega a motore, mentre i residenti nei palazzi circostanti respiravano anch’essi la polvere senza nessun preavviso e senza nessuna tutela della Salute. Infine, mi sovviene di aggiungere che due vigili della polizia municipale, arrivati lì a seguito delle mie rimostranze, dopo un colloquio con gli operai di Aster, riferivano al sottoscritto che essi avevano tutti i documenti in ordine e che era tutto a posto, senza in realtà avere ottemperato alle proprie responsabilità di pubblici ufficiali nella verifica della loro effettiva sussistenza e all’identificazione dei potenziali trasgressori.
Questi atteggiamenti, più volte riscontrati in occasione di interventi sulle alberature
cittadine, avvengono sistematicamente in condizioni di pericolo per la popolazione e sono
improntati a ledere i diritti alla salute, all’ambiente e al paesaggio della cittadinanza, senza che cioè ci siano documenti previsti e consultabili eventualmente da parte dei cittadini come la legge prescrive. Ovviamente ritengo che l’utilizzo sistematico di questa procedura configuri un reato continuato di violazione di diritti costituzionali dei cittadini, oltre che nella maggior parte dei casi anche del Regolamento Comunale del Verde”.
Insieme all’esposto, i volontari del Circolo Nuova Ecologia hanno consegnato anche ampia documentazione video e fotografica per illustrare meglio quanto denunciato.

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