Genova – Una assemblea davanti ai cancelli dell’azienda e poi, probabile, il nuovo corteo di protesta con blocchi stradali sulle principali arterie di comunicazione con il centro città. Con l’inizio del mese di dicembre torna lo spettro dei blocchi stradali per la difficile vertenza delle acciaierie ex Ilva di Cornigliano. I lavoratori e i sindacati sono molto preoccupati per quanto emerso nella riunione indetta a Roma lo scorso 28 novembre e considerano irricevibili le proposte di un calo della produzione e dei lavoratori impegnati che è stato annunciato dal Governo.
Il timore è infatti che la riduzione del lavoro fatto e dell’occupazione addetta si trasformi in una “costante” con una doppia penalizzazione dello stabilimento genovese e con ricadute negative sull’occupazione del settore che, a quel punto, potrebbero non essere più recuperabili.
A Genova, secondo il piano del Governo, resterebbe la produzione della latta (banda stagnata) ma con un taglio di circa 200mila tonnellate annue in favore degli impianti di Novi Ligure e con 585 lavoratori impegnati e 70 avviati alla Formazione e aggiornamento rispetto a tecnologie di lavorazione che potrebbero essere avviate in futuro (il forno elettrico?).
La tensione intanto cresce e davanti ai cancelli delle ex acciaierie Ilva di Cornigliano rischia di andare in scena l’ennesima crisi che porta alla decisione di “bloccare” come già avvenuto il 19 e 20 novembre scorsi, con pesantissime ripercussioni sul traffico cittadino e il blocco d strade ed autostrade.
























