Genova – Apre oggi pomeriggio, al Castello D’Albertis la mostra dedicata al drago, il simbolo più iconico della cultura cinese.
Un viaggio attraverso ottomila anni di storia, arte, mito e immaginario, a cura del CELSO – Istituto di Studi Orientali
Appuntamento a partire dalle 16,30, per la mostra “Le diecimila forme del drago – simbolo e icona della cultura cinese” che attraversa il territorio del mito, la dimensione filosofica, lo spazio dell’immaginario e il linguaggio dei simboli, offrendo al pubblico un viaggio culturale, storico, artistico e iconografico lungo ottomila anni e ripercorre la lunga marcia del drago, creatura leggendaria cardine della civiltà cinese, tra arte e cultura, forme ed estetica, temi e contenuti visivi che si sono trasformati nel corso dei millenni.
Pittura, scultura, grafica, calligrafia, ceramica, tessuti, fotografia, video, letteratura e design si intrecciano in un percorso che conduce dalle più antiche testimonianze archeologiche neolitiche alle arti della tradizione imperiale, dalle elaborazioni popolari arcaiche e moderne fino al linguaggio del design contemporaneo cinese.
Il percorso espositivo si articola in numerose sezioni tematiche, tra cui: “Le diecimila forme del drago”, “La dimensione filosofica, Tra cielo e terra”, “Il respiro della natura”, “Yin e Yang”, “Il potere delle forme”, “Il linguaggio dei simboli”, “Le arti nobili e tecniche”, “Le forme popolari” e “Il drago nella Cina moderna e contemporanea”.
«Invito i cittadini a scoprire questo viaggio nel simbolo del drago- dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Genova Giacomo Montanari- Un percorso che ci ricorda quanto le immagini, quando sono radicate nella storia, abbiano ancora la forza di interrogare il nostro sguardo e arricchire la nostra consapevolezza culturale. Il drago è molto più di una figura mitologica: è un archetipo che attraversa epoche, territori e sensibilità, capace di restituirci la profondità di una civiltà millenaria. Questa mostra non è soltanto un’esposizione di opere, ma un esercizio di confronto tra culture, linguaggi e forme artistiche. Portare a Genova un progetto di tale respiro significa ribadire la vocazione internazionale della città e la centralità dei nostri musei come luoghi di dialogo e conoscenza».
























