Ronco Scrivia (Genova) – Giancarlo Rossi è morto tentando di salvare il Condominio e i suoi abitati e non stava facendo nessun lavoro sull’auto. Ne è certa Veronica, la figlia dell’uomo di 76 anni che ha perso la vita nel rogo che ha distrutto il suo box. Sconvolta per il dolore per la perdita del padre in circostanze tragiche non accetta che le riscostruzioni lette su alcuni Media suggeriscano addirittura una sua responsabilità in quanto avvenuto.
“Mio padre era in casa quando si è verificato l’incendio – racconta – e stava pranzando. Quando ha capito che il fumo arrivava dal box è sceso di corsa per cercare di staccare i contatori della luce e per cercare qualcosa con cui spegnere le fiamme. Di certo non è stato lui a causare il rogo ed anzi probabilmente è morto cercando di salvare il palazzo”.
La famiglia di Giancarlo Rossi contesta le ricostruzioni lette e precisa che l’uomo non abitava nemmeno più nel palazzo. Si era trasferito da tempo ed era tornato per qualche giorno in compagnia con la famiglia.
“Era un appassionato di fai da Te – ricorda la figlia – ma non stava riparando proprio nulla e certamente non la sua auto. Fa male leggere certe cose sapendo che, invece, forse si sarebbe salvato se non fosse sceso per intervenire in qualche modo”.
Nei giorni scorsi la tragedia aveva sconvolto il piccolo centro di Ronco Scrivia dove l’uomo era conosciuto e oltre alla notizia della morte avevano fatto scalpore alcune ricostruzioni della vicenda che avevano accennato alla possibilità che l’uomo avesse fatto delle riparazioni alla macchina quando questa ha preso fuoco.
L’incendio divampato nel box non ha ancora una causa accertata e sul posto è intervenuto lo speciale nucleo di indagine dei vigili del fuoco ma le conclusioni non sono ancora state rese note.
Rossi è stato trovato ormai morto, senza bruciature o ustioni, in un locale che non è il box e, secondo i familiari, era sceso per cercare in qualche modo di fermare le fiamme.
(Foto dei Vigili del Fuoco)




























