Milano – Mangiare verdure non sempre porta ad un efficace perdita di peso ma, anzi, può stimolare la fame e indurre a ingerire più calorie del necessario. A rivelarlo uno studio pubblicato sulla rivista PLOS Medicine e realizzato da ricercatori della Harvard University School of Public Health di Boston.
La ricerca ha infatti accertato che non basta mangiare verdure per dimagrire ma, anzi, è possibile che il proprio peso corporeo possa persino incrementare per effetto di un aumento della fame.
I ricercatori hanno esaminato bem 133mila uomini e donne di età differente ed hanno scoperto che, tra quanti consumavano verdura a pranzo e cena, non tutti perdevano peso.
Si è così scoperto che, per ridurre il proprio peso in modo corretto, occorre anche selezionare il tipo di verdura da consumare, preferendo quelle a basso indice glicemico.
Le verdure da preferire, insomma, sono quelle di tipo non amidaceo, ovvero che non contengono amidi.
Se papate, mais e piselli vanno ridotti al minimo, infatti, via libera per il consumo di broccoli, cavolfiore, bietole, cavolo, spinaci, lattuga e peperoni.
Legumi e patate vanno consumate in quantità limitata al massimo e considerati al pari di pasta e pane mentre il resto della verdura può essere ingerito tranquillamente e senza “limitazioni”.
Secondo i ricercatori il consumo di verdure con amidi provocherebbe picchi glicemici (maggiore presenza di zuccheri nel sangue) che spingono il corpo ad una reazione che poi spinge il fisico a cercare altro cibo innescando una serie di reazioni a catena.
La fame provocata dalla reazione al picco glicemico è proprio il peggior nemico di chi sta effettuando una dieta per perdere peso.