Genova – Rischiano una pesante condanna i familiari della ragazzina di 14 anni che si sono fatti “giustizia” da soli dopo che la giovanissima ha raccontato di essere stata violentata da un 17enne.
I genitori della ragazzina, infatti, dopo aver saputo della violenza subita, hanno deciso di cercare il presunto autore e lo hanno aggredito a pugni e calci .
La vicenda era nata quasi per caso quando la madre della ragazzina, che abita in Valpolcevera, ha preso appuntamento con un ginecologo per una banale visita di controllo alla figlia.
La giovanissima è scoppiata in lacrime e ha rivelato di non essere più “vergine” nel timore che il medico potesse accorgersene durante la visita (cosa peraltro praticamente impossibile) e ha raccontato di aver subito una violenza sessuale ad opera di un amico 17enne.
La donna ha raccontato la scoperta al marito e, in compagnia di un amico comune, hanno iniziato una vera e propria “caccia all’uomo” per trovare il presunto autore della violenza.
Una volta individuato i tre lo hanno affrontato e lo hanno aggredito colpendolo ripetutamente.
Il giovane ha denunciato l’episodio alle forze dell’ordine sostenendo di essere innocente e che la giovane fosse consenziente.
Da qui è nata una delicatissima indagine che dovrà accertare se effettivamente la violenza c’è stata o meno o se la vicenda sia sfrutto di un tentativo di “giustificarsi” agli occhi dei genitori.
Circostanze che possono pesare in modo rilevante, soprattutto sul piano psicologico, sugli stessi protagonisti o sulle vittime del caso giudiziario.
Anche se il giovane dovesse veder confermata l’accusa, però, i genitori della piccola rischiano comunque una condanna per essersi fatti giustizia da soli.
Perdoni, ma perchhè dovrebbe ritrattare?
Si è poi saputo se la giovane ha ritrattato?