Savona – Molto probabilmente si limitavano ad appoggiare l’Isis solo con la propaganda sui social network ma l’arresto di 4 cittadini del Kosovo che inneggiavano ai gruppi terroristici, preoccupa e molto i savonesi.
La scoperta che un immigrato di 21 anni possa aver fatto parte dell’organizzazione criminale che ha organizzato le stragi di Parigi scuote le coscienze e spinge a porsi molte domande.
La prima è senza dubbio quella di cercare di sapere se, davvero, il giovane originario del Kosovo sia o meno un terrorista o se, invece, fosse solo un cosiddetto “fiancheggiatore”, ovvero una persona che condivide le motivazioni ideologiche ma che non fa parte dell’Isis e non ha alcun collegamento con l’organizzazione terroristica che ha fatto 130 morti nella capitale francese.
Una differenza non da poco considerando che ben difficilmente un terrorista “autentico” si metterebbe a scrivere su Facebook frasi come quelle che, secondo le indagini, avrebbero pronunciato i 4 arrestati ieri, nel corso di una operazione anti terrorismo in mezza Italia.
Frasi come “Parigi è solo l’inizio” o come “questo sarà l’ultimo Papa” che hanno fatto rizzare le antenne dell’Intelligence che ha subito fatto scattare gli arresti e le perquisizioni.
Ma anche gli stessi inquirenti sanno bene che difficilmente chi sta organizzando un attentato attira l’attenzione su di sè postando frasi deliranti sul proprio profilo Facebook e quindi, molto probabilmente, in manette sono finite persone che non hanno collegamenti diretti con l’Isis ma che ne condividono l’ideologia.
Abbastanza per una verifica accurata ma, difficilmente, sufficiente per un processo che possa definirsi tale.