Milano – Il canale televisivo GazzettaTV rischia la chiusura dopo pochi mesi dall’inaugurazione e i giornalisti, in sciopero, bloccano l’uscita del giornale cartaceo e gli aggiornamenti sul web di Gazzetta.it e sul canale Tv 59.
In un comunicato apparso sulla piattaforma Web, i giornalisti spiegano ai lettori quanto sta avvenendo e subito divampa la polemica.
Rcs MediaGroup ha presentato il nuovo piano triennale e una lettura attenta del documento lascerebbe intuire che il futuro di GazzettaTv è segnato. Il canale tv “all news” dedicato allo sport e di cui si è parlato per anni (dopo quello radiofonico, mai nato) potrebbe interrompere i propri programmi prima ancora che il tempo abbia decretato con ragionevole sicurezza se l’obiettivo è stato raggiunto o meno.
La crisi economica, che ha duramente colpito il settore dell’Informazione, rischia di far concludere il progetto prima ancora che possa dare i suoi frutti. La Tv della Gazzetta dello Sport potrebbe fermarsi prima di aver raggiunto la velocità massima.
Il timore è ancora tale, non ci sono prese di posizione dell’Editore, ma i giornalisti temono che il piano di dismissioni e di tagli che sta interessando Rcs MediaGroup possa estendersi anche alla Tv appena nata.
Il dibattito è ampio e coinvolge esperti e professionisti. I primi confermano che gli obiettivi “ragionevoli” siano stati ampiamente raggiunti ed i secondi ricordano che le potenzialità della Tv sono ancora in gran parte inespresse e che occorre insistere per poter verificare davvero se il progetto ha un suo “ritorno” o se, invece, rappresenta un clamoroso flop.
Sull’altro fronte, quello imprenditoriale, forse si bada più ai conti e l’operazione non avrebbe raggiunto gli obiettivi forse “sperati”.
In mezzo, come sempre più spesso accade, i lavoratori. A circa dieci mesi dal decollo di GazzettaTv e dopo il duro impegno profuso, sentono scricchiolare la costosa struttura costruita per l’avventura.
Negli uffici e negli studi c’è un’aria decisamente poco entusiasta e in molti iniziano a “guardarsi attorno” temendo che la parabola di GazzettaTv sia già nella fase discendente.
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