Genova – La Giunta regionale ligure ha rinnovato, nella seduta di ieri (mercoledì 23 dicembre 2015, ndr) gli accordi di collaborazione con le regioni limitrofe della Toscana e del Piemonte, le quali smaltiranno, almeno fino a giugno 2016, parte dei rifiuti provenienti dalla Liguria.
Il prolungamento dell’accordo è mirato a garantire la conclusione del piano di ristrutturazione e rimessa in funzione della discarica di Scarpino, in provincia di Genova, nonché a incentivare il completamento di quella di Vado Ligure, in provincia di Savona.
“Ringraziamo Piemonte e Toscana, che con un atteggiamento concreto di collaborazione istituzionale hanno accettato di prorogare il programma di accoglienza dei rifiuti genovesi e liguri” – ha dichiarato a fine seduta l’assessore regionale all’Ambiente e ai Rifiuti Giacomo Giampedrone.
“Si tratta comunque di una soluzione transitoria e di emergenza” – ha ulteriormente dichiarato Giampedrone – “e auspichiamo che tutto possa avviarsialla conclusione entro giugno 2016, sia per la messa in funzione almeno parzialmente di Scarpino, sia per gli effetti positivi di riduzione dei quantitativi di rifiuti da esportare, grazie al percorso avviato dalla nostra legge di recupero del materiale differenziato”.
Si aggirano intorno alle 110mila tonnellate di rifiuti le previsioni di smaltimento presenti nel programma presentato ieri in Giunta dall’assessore Giampedrone.
I rifiuti (circa 95mila tonnellate, ndr) saranno smistati dalla Liguria agli impianti piemontesi dei comuni di Alessandria, Novi Ligure, Casale Monferrato, Asti, Cerro Tanaro, Cavaglià, Borgo San Dalmazzo, Magliano Alpi, Villafalletto, Grosso e Torino.
Agli impianti toscani sarà destinato un quantitativo minore, intorno alle 15mila tonnellate, destinato alle discariche del comune di Massa.
Le due soluzioni fuori dai confini della Liguria vanno a sommarsi alle oluzioni interne di trattamento dei rifiuti, le quali coinvolgono la discarica del Boscaccio di Vado Ligure e quella di Saliceti in provincia della Spezia.
“Oggi accade tutto questo a causa di una situazione emergenziale ereditata dalla gestione fallimentare dei rifiuti da parte della passata Giunta, causata dall’incapacità di conferire alla regione un corretto ciclo di smaltimento” – ha voluto sottolineare l’assessore Giampedrone.
“Il nostro obiettivo è abbattere i costi di smaltimento rifiuti extraregionali nell’arco dei prossimi 5 anni di governo regionale, col 2020 che segnerà il termine per l’entrata in vigore della nostra legge, che si prefigge di diminuire progressivamente la quantità di rifiuti da portare fuori e trattare separatamente l’organico”.