Imperia – Con la chiusura delle indagini preliminari, comunicata nei giorni scorsi, l’inchiesta sulle presunte violenze sessuali commesse da un medico ginecologo genovese passano alla fase più delicata.
Il magistrato che segue il caso ha ascoltato le testimonianze di ben sette donne che avrebbero riferito di palpeggiamenti e comportamenti “anomali” messi in atto dal medico durante le visite presso gli ambulatori.
Un comportamento sempre negato dall’indagato e che si sarebbero consumati all’interno dell’ospedale di Imperia.
A rendere particolarmente complessa l’indagine la mole di episodi denunciati e l’apparente concordanza di situazioni raccontate dalle vittime.
Ora la difesa dell’indagato dovrà decidere le prossime mosse. L’indagato potrebbe chiedere di essere nuovamente ascoltato, confermando la linea di totale disponibulità al chiarimento dei fatti, o il deposito di una memoria difensiva che argomenti, una ad una, le situazioni oggetto di contestazione e che le “chiarisca” dal punto di vista medico.
L’indagine ha turbato profondamente l’opinione pubblica che ora chiede che venga fatta la massima chiarezza per accertare se, davvero, l’ospedale di Imperia sia stato il teatro di odiose turpitudini o se, invece, si tratta di una sfortunata serie di eventi che vedono però il professionista vittima di accuse ingiuste.