“Perché la più grande azienda pubblica del territorio dovrebbe decidere di associarsi ad un’associazione di categoria che prevalentemente rappresenta le aziende del settore privato? – Si domanda il sindacato – Tralasciando le motivazioni legate all’opportunità politica, che pure ci sono, è discutibile pure l’utilità amministrativa, e forse la legittimità di tale scelta. Infatti, è vero che le ASL sono aziende dotate di autonomia organizzativa, amministrativa e tecnico-gestionale, ma è altrettanto vero che in Liguria dal 2007 esista l’Agenzia Regionale Sanitaria, un Ente con il compito di fornire supporto tecnico all’Assessorato alla sanità che ha compiti di indirizzo e gestione in materia sanitaria. L’Agenzia Sanitaria Regionale ha circa 60 dipendenti e svolge vari compiti tra i quali quello del supporto tecnico ed amministrativo alle strutture sanitarie, comprese le ASL, oltre all’analisi del fabbisogno formativo. Quindi, l’ARS, finanziata con soldi pubblici, fornisce gli stessi servizi di Confindustria”
Nella nota la Cgil sottolinea anche che “nella delibera della ASL 3 si fa riferimento esplicito all’opportunità di associarsi a Confindustria per i vantaggi, tra altri non definiti, che potrebbero derivare dal Know how che l’Associazione ha in materia di antinfortunistica, sicurezza e formazione. Tutte attività per le quali è previsto che già le ASL abbiano le necessarie competenze al proprio interno, potendo comunque contare sul qualificato supporto dell’ARS. Quindi, comunque la si guardi c’è qualcosa da chiarire: o l’ASL non è in grado autonomamente di occuparsi di antinfortunistica, sicurezza e formazione; o non considera adeguato e qualificato il supporto dell’ARS. In questo caso sarebbe interessante sapere se l’ARS e la Regione siano informate delle scelte della ASL 3 e cosa ne pensino.
I vertici di Cgil Liguria arrivano anche a ipotizzare che “magari la decisione della ASL 3 è concordata ed è un grimaldello per far saltare l’Agenzia Sanitaria Regionale. In tal caso ci troveremmo di fronte ad una scelta politica scellerata. Ma se non fosse così, rimarrebbe in piedi solo un’ipotesi ancora peggiore: che l’ASL 3, in un momento in cui si riduce il finanziamento pubblico ed è in pericolo la tenuta del servizio, decida di distrarre risorse pubbliche per finanziare un’associazione di categoria senza che da ciò ne derivi un beneficio per l’azienda stessa. Insomma, comunque la si guardi, è necessario che il Presidente Toti e l’Assessore Viale intervengano nella vicenda e inducano l’ASL 3 a ritirare la delibera”.