Genova – Famiglie con patrimoni milionari che vivono tra baracche e roulotte fatiscenti nel campo nomadi di via Nostra Signora della Guardia, a Bolzaneto.
E’ quanto ha scoperto un’inchiesta del quotidiano Il Secolo XIX che, nell’edizione in edicola oggi, ricostruisce i redditi e le proprietà delle famiglie che risiedono nel campo e svela una realtà sospettata da molti ma mai accertata sino in fondo da istituzioni e uffici.
Alcune delle famiglie che vivono in condizioni di estremo disagio all’interno del campo sarebbero da tempo nel mirino dell’Agenzia delle Entrate e del Fisco italiano per l’evidente sproporzione tra il reddito dichiarato e le proprietà registrate.
Auto di lusso ma anche terreni e attività imprenditoriali che risultano intestate ad alcuni componenti del campo.
Somme che non convincono gli investigatori del Fisco che, però, non riescono a portare a termine le verifiche per diversi motivi.
Il quotidiano genovese evidenzia che non tutte le famiglie di nomadi Sinti di cittadinanza italiana, risulterebbero “agiate” stando alle proprietà registrate al Fisco ma solleva un “caso” che certamente farà discutere a lungo.
Il Comune di Genova e molte associazioni benefice, cattoliche e non, infatti, sostengono il campo nomadi e i suoi abitanti con diverse agevolazioni e molti comportamenti non proprio ortodossi – come allacci abusivi alle utenze – vengono di fatto “tollerati”.
Una beneficenza che certamente può e deve essere messa in campo per chi ha bisogno ma che stride con quanto risulta al Fisco per alcune famiglie.
Il recente episodio di aggressione ai danni di un pensionato, pestato a sangue al casello autostradale di Bolzaneto da un gruppo di nomadi che vive al campo, ha rotto il fragile equilibrio tra i residenti e il campo e ora le nuove rivelazioni del Secolo XIX non aiuteranno di certo a distendere gli animi.