New York – Anche il padre degli iPhone si preoccupava che i figli (quelli veri) diventassero troppo dipendenti dalla tecnologia. In un’intervista rilasciata al New York Times pochi mesi prima della morte, Steve Jobs parla di dipendenza dalla tecnologia, e rivela di non permettere ai figli di giocare con gli aggeggi che lui stesso ha creato. Su bambini e adolescenti – dice Jobs nell’intervista – i device possono creare dipendenza e disabituare alla vita sociale. Il New York Times ha pubblicato l’intervista solo nel 2014 (4 anni dopo la morte del fondatore della Apple), generando molto scalpore. Il dibattito sugli effetti delle nuove tecnologie sulla salute ma soprattutto sui comportamenti sociali delle nuove generazioni è più che mai attuale. Se il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg sogna un mondo completamente interconesso, altri hanno espresso qualche dubbio in più. Steve Jobs non era infatti l’unico a chiedersi a cosa stesse portando la vertiginosa crescita tecnologica in cui eravamo e siamo tuttora immersi. L’ex direttore del magazine Wired Chris Anderson ha per esempio affermato di aver provato sulla propria pelle la dipendenza da tecnologia, e di non volere che i figli provino lo stesso. Allo stesso modo il fondatore di Twitter Evan Williams e la moglie hanno confessato di limitare l’uso della tecnologia per i figli, preferendo di gran lunga i libri.