Genova – Migliora la bambina ricoverata all’ospedale Gaslini con i sintomi di una grave malnutrizione. La piccola è stata trasferita dal reparto di terapia intensiva a quello per pazienti meno “gravi” e i medici hanno riscontrato un graduale miglioramento delle condizioni generali dopo la somministrazione di farmaci e integratori alimentari.
Secondo il personale, però, è ancora troppo presto per dichiarare “fuori pericolo” la bambina poichè i danni della denutrizione possono essere permanenti e solo il tempo potrà dire se la carenza di vitamina B12 e di altri importanti elementi abbia causato o meno delle anomalie che segneranno per sempre la piccina.
Intanto è scontro aperto su uno dei punti caldi della vicenda: se la piccola abbia o meno seguito una dieta vegana e se, come inizialmente dichiarato, sia stata proprio quella dieta adottata dalla madre (e di conseguenza anche dalla piccola) ad aver causato lo stato di grave malnutrizione.
La vicenda ha scatenato il dibattito tra sostenitori della filosofia e dieta Vegana e chi la considera una forma di estremismo legittimo per un adulto ma molto pericoloso per un bambino, specie in tenera età.
I Media che hanno trattato la vicenda continuano ad essere “bombardati” da email e commenti da parte di sedicenti vegani che protestano per il modo con cui sarebbe stata trattata la vicenda.
In particolare si evidenzia l’intervento di un senatore del Movimento 5 Stelle, Lello Ciampolillo, che ha dichiarato in una seduta in Parlamento, di aver contattato il direttore sanitario del Gaslini ricevendo informazioni circa il consumo, da parte della madre della bambina, di formaggio parmigiano. Circostanza che – secondo il senatore – escluderebbe la possibilità che la donna faccia parte del movimento vegano visto che sono espressamente vietati alimenti di origine animale: formaggi, latte e persino uova
La circostanza del dialogo tra il direttore sanitario del Gaslini e il senatore non è stata confermata (nè smentita) dalla direzione dell’ospedale Gaslini che, certamente, potrebbe fare chiarezza su questo punto per rendere meno “nebuloso” il dibattito.
D’altro canto si fa notare che il formaggio parmigiano contiene molte delle sostanze nutritive che risulterebbero invece carenti nella piccola ed occorrerebbe inoltre accertare se e quanto formaggio sia stato consumato considerando che la “concessione” in un regime povero di tali nutrienti non annulla di per sè i rischi della dieta vegana. In pratica il fatto di aver consumato piccole dosi di parmigiano, all’interno di un regime dietetico prevalentemente vegano non sminuisce i rischi che la dieta ha potenzialmente.
A preoccupare è soprattutto il caos di informazioni che ruota attorno all’idoneità o meno della dieta vegana per i bambini in tenera età e durante la gravidanza e i primi mesi di vita del bambino.
La sola indicazione della necessità di “attenzione”, da parte dei genitori, non sarebbe infatti sufficiente ad eliminare i potenziali rischi – ammessi da tutti i medici pediatri – per la salute dei piccoli.
Il rischio è quello di “minimizzare” o di “radicalizzare” la discussione creando da un lato la sensazione che la dieta vegana sia una scelta di vita che può essere adottata anche dai più piccini e senza particolari attenzioni o, peggio, nella chiusura a riccio di chi fa questo genere di scelta e, sentendosi criminalizzato, decide di non dichiarare al pediatra la propria appartenenza al movimento vegan o che si rivolga a sedicenti “esperti”magari raccogliendo informazioni su siti pseudo-informativi e senza ricorrere al supporto medico di un pediatra.
Leggi anche: Bambina denutrita al Gaslini – Ciampolillo (M5S): mangia parmigiano non e’ vegana
L’intervento del Pediatra Alberto Ferrando – Meglio una dieta vegana o una dieta inadeguata?
Comments are closed.
E tutti i bambini obesi obesi che vedo in giro, che genitori hanno?