Genova – L’inizio della stagione di pallanuoto è alle porte e Stefano Tempesti, da 14 anni portiere della Pro Recco, si prepara e suona la carica ai compagni.
Campione in Italia ed in Europa, portiere della Nazionale e reduce dalla bellissima esperienza alle Olimpiadi di Rio, l’estremo difensore biancoceleste racconta di aver trovato ancora nuovi stimoli.
“La fortuna di giocare in una società come la Pro Recco fa sì che ogni anno ci siano sempre grandi motivazioni. Ti confronti con campioni che hanno vinto tante medaglie e poi ritroviamo Vujasinovic: abbiamo giocato insieme e alzato al cielo molti trofei, siamo stati la prima squadra a fare il Grande Slam e rivederlo nelle vesti di allenatore è un onore e un privilegio. Poi sinceramente trovare gli stimoli non è difficile quando fai un lavoro così bello che ti appassiona”.
Il capitano ricorda anche il periodo particolare vissuto pochi mesi fa con l’infortunio al ginocchio a pochi giorni dalle finali di Champions League, l’operazione, la riabilitazione, l’Olimpiade di Rio e la gioia del bronzo e spiega: “E’ stato un evento particolare il mio infortunio a ridosso delle semifinali ed ha destabilizzato il gruppo. Evidentemente era destino che andasse così. Speriamo quest’anno di arrivare nelle migliori condizioni e prenderci qualcosa di importante”.
La società ha deciso di abbracciare una nuova filosofia che prevedere di affiancare i giovani talenti della pallanuoto ai grandi campioni. Alesiani, Di Somma e Bruni sono gli innesti che vanno proprio in questa direzione ed ai più esperti, come Stefano, toccherà affiancarli e guidarli per farli crescere rapidamente.
“Ci sono tanti ragazzi e questo ti fa sentire sempre più vecchio. Dovremo essere bravi a trasmettere serenità nei momenti difficili che inevitabilmente si presenteranno lungo la stagione. Bisogna sempre ricordarsi, però, che gli incidenti di percorso fanno parte del gioco e che i conti si fanno alla fine”.