Genova – “In Liguria si riscontano, in media, due casi alla settimana, in una fascia di età giovane. Un’incidenza preoccupante soprattutto se consideriamo che la nostra regione è una regione di anziani. Una prevenzione efficace potrebbe evitare l’infezione. Anche se i dati complessivi sul numero delle nuove diagnosi è in leggero calo, è tuttavia necessario tenere alta la guardia viste anche le crescenti ondate migratorie da Paesi dove il virus è molto diffuso”.
E’ intervenuta così la vicepresidente della Regione Liguria e assessore regionale alla Salute Sonia Viale che ha presenziato al V congresso regionale Anlaids Liguria, svoltosi oggi nell’aula polivalente San Salvatore a Genova, in occasione della Giornata Mondiale Aids 2016.
Nel corso del convegno sono stati illustrati alcuni dati raccolti dall’Osservatorio epidemiologico regionale per le malattie infettive Oermi, atti all’interno della sezione di Igiene e Medicina preventiva del dipartimenti di Scienze della Salute Dissal dell’Università di Genova che si occupa, insieme al ministero della Salute e con l’assessorato regionale alla Sanità, del monitoraggio epidemiologico della sindrome da immunodeficienza acquisita, l’Aids, in Liguria, dalla metà degli anni Ottanta.
Secondo i dati raccolti aggiornati al 31 ottobre di quest’anno, i casi di Aids di liguri residenti sono 3.228. Nel corso degli ultimi quindici anni sono state effettuate 1.775 nuove diagnosi, oltre il 90% di esse riguardano persone residenti in Liguria.
Nello stesso periodo preso in considerazione, la fascia di età maggiormente interessata dal contagio è quella che va dai 35 ai 44 anni con 585 nuovi contagi su 1775 diagnosi. A seguire la fascia dai 25 ai 34 anni mentre sono 125 i casi tra i giovanissimi tra i 15 ed i 24 anni e 8 i bambini da 0 a 14 anni.