Washington – Il convegno annuale dell’Associazione Americana per la ricerca sul Cancro si è svolto ad inizio aprile negli USA, a Washington, per presentare i risultati degli ultimi studi portati avanti dagli scienziati. Tra i punti all’ordine del giorno ha fatto particolare scalpore lo studio condotto sugli effetti dell’aspirina, o meglio su alcune delle molecole contenute all’interno del farmaco, che sembrerebbero essere un toccasana per ridurre la possibilità di ammalarsi di tumore, se assunta a piccole dosi costanti. La ricerca, condotta dal Massachussets General Hospital e dall’Harvard Medical School, parla di una percentuale piuttosto significativa: l’11% degli uomini e il 7% delle donne che hanno assunto regolarmente Aspirina avrebbero un tasso di mortalità generalmente più basso rispetto ai soggetti che non hanno avuto a che fare con le stesse sostanze.
Le prove che l’aspirina sia in grado di diminuire le probabilità di sviluppare il cancro e che possa anche avere un ruolo attivo nel ridurre le morti per questa malattia sono sempre più tangibili, e i numeri non lasciano adito a dubbi: lo studio condotto su soggetti adulti, di età compresa tra i 50 e i 69 anni, affetti da cancro colon-rettale, ha dimostrato che grazie all’assunzione di aspirina in maniera costante ha ridotto il tasso di mortalità del 30%. Sono stati riscontrati benefici anche per quanto riguarda il cancro al seno e quello alla prostata, anche se con percentuali leggermente inferiori.
La spiegazione sarebbe piuttosto semplice: l’acido acetilsalicilico, principio attivo dell’aspirina, è un antinfiammatorio molto potente, e può essere considerato come agente di prenvenzione di patologie che portano con sé uno stato infiammatorio cronico, come alcuni tumori. I risultati ottenuti sono stati estrapolati dallo studio condotto su soggetti che hanno fatto un uso costante di acido acetilsalicilico per un periodo di circa sei anni. Nonostante i benefici verificati, la decisione di affidarsi ad una terapia a base di questo medicinale per prevenire o ridurre gli effetti del cancro comporterebbe comunque una serie di controindicazioni per l’apparato digerente e neurologico da non sottovalutare.