Genova – Continua a bruciare la zona boschiva a San Carlo di Cese, alle spalle di Pegli, incendiata nel pomeriggio di ieri da Andrea Roggerone, il paziente psichiatrico fuggito dall’ospedale e fermato dagli agenti della Polizia di Stato mentre stava preparando un cappio per impiccarsi.
L’uomo, prima di raggiungere la struttura dove ha abitato per diversi anni, ha appiccato otto incendi nella zona boschiva ai piedi del monte Figogna.
I Vigili del Fuoco, insieme ai volontari della Protezione Civile, si sono adoperati per tutta la notte in modo da contenere gli incendi ed evitare che le fiamme potessero raggungere le case.
Ancora nella mattinata di oggi si trovano al lavoro per bonificare l’area e spegnere definitivamente i focolai che sono rimasti accesi.
Sul posto è arrivato il Canadair che nella mattinata ha effettuato diversi lanci.
Roggerone oggi è ricoverato nel reparto psichiatrico dell’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena. Nelle scorse ore è stato sottoposto ad alcuni accertamenti che hanno evidenziato come l’uomo non sia capace di intendere e di volere.
Probabilmente per l’esito di questi esami non sarà arrestato né denunciato per quanto compiuto ieri.
L’uomo si trova in cura da diversi anni a causa di alcuni problemi psichici. Ieri, dopo aver abbandonato l’ospedale di Sestri Ponente, Roggerone si è diretto verso Lencisa, dove abitava fino a 14 anni fa e dove il fratello maggiore Paolo uccise a bastonate la sorella 33enne Maria Rosa dopo anni di maltrattamenti e abusi sessuali.
Proprio mentre raggiungeva la sua vecchia abitazione, il 54enne ha appiccato diversi incendi che, complice il vento forte di questi giorni, si sono rapidamente espansi.