Piacenza – Ancora furbetti del cartellino, questa volta nel Comune di Piacenza.
A pochi giorni dal caso del dipendente dell’Asl 4 di Chiavari che timbrava e dopo pochi minuti lasciava il posto di lavoro, la Polizia Municipale e la Guardia di Finanza di Piacenza hanno scoperto 50 dipendenti abituati ad avere comportamenti scorretti. Le telecamere nascoste hanno svelato episodi di timbrature multiple e continuative fatte da dipendenti compiacenti che in questo modo permettevano ai colleghi di uscire dagli uffici.
Sarebbe emerso anche il caso di un dipendente che avrebbe avuto diversi rapporti sessuali con una prostituta minorenne durante l’orario di lavoro e con l’auto di servizio.
Secondo le indagini condotte da Guardia di Finanza e Polizia Municipale, i furbetti in orario di lavoro andavano in palestra e a fare la spesa. Alcuni non si presentavano neanche in ufficio, altri si facevano pagare lo straordinario mentre erano a pranzo fuori con amici. 50 sono le persone indagate, di queste 39 hanno l’obbligo di firma, 10 sono a piede libero mentre per l’uomo che intratteneva rapporti con la minorenne sono scattati gli arresti domiciliari con l’accusa di prostituzione minorile e di violenza sessuale.
Partirà adesso il processo penale che potrebbe seriamente costare il posto di lavoro ai 50 indagati.
L’indagine era partita lo scorso anno dopo le segnalazioni dei cittadini. Ad impressionare è l’alto numero di impiegati coinvolti sul numero complessivo di dipendenti, 631, e a nulla sembra sia servito il decreto Madia che in altre città italiane ha portato al licenziamento dei dipendenti per comportamenti simili.